Non per esseri i migliori, ma per migliorare,  sempre!

Eventskarate 27 ottobre 2015

Fabio Tomei

Per primo l’emozione provata nel vedere le lacrime di un candidato mentre mi trasmetteva le sue sensazioni e le sue emozioni nel descrivermi perché  voleva accedere al ruolo insegnanti, la sua voglia, la sua carica emotiva, il suo coinvolgimento nel comunicarmi le sue sensazioni lo hanno portato a liberare la tensione accumulata in questi giorni in un pianto, devo dire che è  stato uno dei momenti  più  emozionanti.

Poi tutto il flusso dei ricordi si sovrappone in momenti confusi tra di loro ma che nel loro insieme mi danno un feedback (per restare in tema alle varie lezioni) positivo, piacevole,  un senso di autostima accresciuto nel ricevere messaggi, post e addirittura  telefonate da parte dei maestri degli allievi che hanno partecipato  alla fase finale del 7° Corso Nazionale  di Formazione  per Insegnanti  Tecnica organizzato dalla FIK.

Abbiamo fatto un gran lavoro, si perché  siamo una grande squadra, e di questo non avevo dubbi visti i componenti,  ma siamo una grande squadra  proprio perché  ci comportiamo  da squadra, sappiamo che non ci sono leader, “i primi della classe” non abitano qui! Ed allora vediamola questa squadra nei suoi componenti: in primis  il Presidente Daniele Lazzarini e per allargamento a tutto il Consiglio  Nazionale che su proposta del D.T. Roberto De Luca, hanno fortemente voluto il Centro Nazionale  di Formazione  e Ricerca, un dipartimento che cura la formazione continua di tutti gli associati della Federazione,  la loro crescita culturale, etica e scientifica nel senso della scienza del movimento e dello sport.

Poi altra pedina fondamentale è  Riccardo Mosco, il nostro segretario generale  è  il collante,  lo sprone continuo, la memoria temporale degli impegni che il Centro prende in carico.

Quindi c’è  il Corpo Docenti che da me è  stato tempestato  durante l’estate con continue mail,  telefonate, chitarra su whattsupp…

Daniele Boffelli, il nostro decano, decano ma con uno spirito da ventenne e un’ esperienza incredibile come mi ha detto un corsista ”Boffelli le sa  (le cose) e le sa  fare…!”

Gabriele Caccialanza, il nostro “Ragazzo” il più  giovane del gruppo ma tecnicamente  molto preparato, ha da poco conseguito, brillantemente,  la laurea in Scienze Motorie e politica Federale vuole che i giovani debbano essere aiutati ad esprimere le loro potenzialità, di questi giorni l’anticipazione  di un grande progetto Fik indirizzato a tutti i giovani che non mancherà  di lasciare  a bocca  aperta  molti tra i nostri associati e soprattutto  tra i non associati.

Giulio Carrer,  altro che possiamo definire giovane, visti i suoi 39 anni, ma con una esperienza vastissima ed una professionalità  ed una voglia di comunicare Altissime.

Fabrizio Comparelli,  “il professor ” Fabrizio, visto che di Mestiere è insegnante in una scuola superiore  romana, oltre alle sue conclamate capacità  di comunicazione  didattica,  unisce una grande competenza  nelle materie a cui è  preposto nel Centro Nazionale,  inoltre mi testimonia una grande amicizia di cui io, a volte, in realtà  quasi sempre, mi approfitto, vista anche la sua totale incapacità  a dire “No!”e a rendersi indisponibile, ogni volta che c’è  bisogno  di aiuto lui lo trovi!

Michele Romano, con il suo ineffabile accento toscano della provincia di Firenze, la sua innata gentilezza ed educazione e la sua sterminata conoscenza della materia, entra immediatamente  in contatto con qualsiasi platea egli si trovi davanti, riesce a mettere a proprio agio tutti e riesce ad esplicare i concetti basilari e fondamentali dei suoi argomenti.

Claudio Simonetti, qui mi voglio arrogare il diritto  di averlo “scoperto” ovviamente  dopo il suo maestro e mentore Vitaliano Morandi,  ho dovuto un po’ insistere per rendergli nota la verità, quella che avevo in qualche modo “previsto “…lui è  un grande insegnante, le sue doti sono innate, congenite, e così  è  stato visto il gradimento che tutti i corsisti hanno testimoniato nei suoi confronti.

Manlio Villano, gentiluomo campano, anch’egli annoverato tra i “giovani” come Comparelli del resto, essendo coetaneo di Carrer, è  psicologo ed insieme al sottoscritto,  si occupa di metodologia  dell’insegnamento, quell’aspetto che alcune volte viene trascurato dai docenti specialmente  dai maestri di arti marziali, che si “improvvisano” docenti magari assumendo comportamenti che “scimmiottano” quelli dei loro di maestri, nel nome di una “tradizione” che il più  delle volte è  stata male interpretata, in altri casi mistificata, in altri ancora ci è  giunta incompleta…

Mentre è  importantissimo oggi, nel terzo millennio, ergersi a figura docente competente e illuminata che usa tutti gli ausili psicologici e tecnologici per stare all’avanguardia, ponendo al centro del proprio interesse l’Allieva/o non a caso con la “A” maiuscola. Ebbene Manlio è  un professionista  in questo è riesce a trasmettere questa sua competenza in maniera empatica e diretta.

Infine ci sono io, timido endemico che ha fatto della guasconeria il mezzo per sconfiggere la timidezza, ma che da sempre è  stato attratto dal sapere, dalla cultura, sicuro che cercando di conoscere il più  possibile avrebbe sconfitto gli “usurpatori” del sapere, coloro che  parlano senza base e che sono così deleteri per i nostri allievi anche se, in molti casi, partono da una base di buonafede, ma questo non fa che aumentare le responsabilità; aggiornarsi continuamente, rimettersi i panni dello studente non è  uno sminuire le proprie attitudine ma, anzi, testimonia la volontà  di rispettare  i propri allievi sempre e comunque.

Ho fatto, nella mia vita, la scelta di metterla al servizio degli studenti, per trasmettere  loro il mio grande amore per questa disciplina,  per trasmettere il senso di gratitudine  verso i maestri ed il senso di solidarietà e lealtà  verso i compagni, il rispetto degli impegni presi sempre e comunque.

Dopodiché ci siete voi, il fantastico mondo della gente Fik, perché  se noi siamo riusciti a fare un buon lavoro è  merito vostro, del vostro impegno, della vostra determinazione  di riuscita.

Non parlo solo di coloro che aspirava a divenire allenatori  che si affacciavano per la prima volta ad un corso del genere e per cui era quasi normale aspettarsi impegno e dedizione, la stessa che hanno messo coloro i quali invece affrontava il percorso per la qualifica istruttori, così  come i corsisti che aspiravano  alla qualifica maestri, tutti compatti nell’impegno  di apprendere, per crescere,  tutti insieme.

Ed in ultimo, ma ovviamente non ultimi, i maestri già  tali, nomi importantissimi nel panorama Fik, ma non solo, del panorama del Karate in generale  direi che hanno affrontato al riqualificazione SNAQ per equiparati a livello europeo agli standard che la comunità  richiede, tanti 6° e 7°  Dan, da far tremare i polsi, io solo ed insieme  a Daniele Boffelli preposti a tale compito, con Daniele subito ci siamo dati la linea di lavoro da seguire, che è  stata quella del grande rispetto della storia personale di ognuno, ma anche quella del grande lavoro che andava svolto: noi avremmo rispettato loro e loro in cambio avrebbero dovuto impegnarsi in un “tour de force” che solo maestri veri come loro potevano affrontare. .. ebbene così  è  stato!!! Un impegno incredibile da parte di tutti i maestri, un rispetto da parte loro totale, assoluto, nonostante la lunga amicizia con quasi tutti loro, venivamo appellati come “Maestro  scusi” o “professore” e tutto senza il minimo accenno di ironia a testimonianza di come si fossero calati nel loro ruolo di discenti impegnati ad apprendere.

Alla fine, al momento  dei saluti, le loro testimonianze di affetto i loro attestati di riconoscimento  di un lavoro pianificato, e partito sei mesi ormai sono.

Da buon capitano ho abbandonato la nave (la location, lo splendido Hotel della Torre di Trevi in provincia  di Perugia) per ultimo, dopo che tutti erano andati via, stanchissima ma soddisfatto, come dopo una grande vittoria, nel percorso di ritorno mi è  successo di tutto: fermo per ore sulla strada, ho bucato una ruota, ma niente, niente avrebbe mai potuto dissolvere lo stato di flop  ( e i miei ragazzi  sanno di che parliamo ) che tutto ciò, i quattro fantastici giorni, avevano provocato in me… sulla chitarra telefonica i miei colleghi docenti  mi rincuoravano e sdrammatizzavano ed ancora una volta ho sentito il fantastico gruppo, quasi come una famiglia… ma come sempre ripeto siamo la grande Famiglia della Federazione  Italiana Karate,  dove tutti, TUTTI, dal Presidente alla cintura bianca in tenera età  hanno gli stessi  diritti  e gli stessi  doveri.

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