Maestro Antonio Giacomelli

Eventskarate 13 aprile 2015

Alessandro Biondi

Oggi voglio raccontarvi una storia, la storia di ANTONIO il mio Maestro di karate scomparso improvvisamente una notte di marzo del 1994 all’età di 41 anni.

Voglio raccontarvi di quanto sono stato fortunato ad aver incontrato una delle persone più straordinarie della mia vita.
Antonio Giacomelli, conosciuto da tutti come “IL TIGRE”, era una persona veramente unica… dotato di un carisma fuori dal comune ( bastava una sua stretta di mano o un suo sguardo per capire con chi avevamo a che fare!) insegnava karate Shotokan tradizionale sotto l’esperta guida del M. Shirai.
Non stò ad elencarvi i suoi meriti sportivi o i suoi straordinari risultati nelle gare nazionali e internazionali di kumite, voglio concentrarmi sulla SUA visione del karate e della vita.
Iniziai ad allenarmi da lui all’età di 16 anni circa, sotto consiglio di mio fratello (già suo allievo!) che mi disse semplicemente: ” Antonio ti vuole in palestra”. Stop.
Fù una sorta di chiamata alle armi, e quelli che seguirono furono gli anni più intensi e belli della mia vita.
La palestra aveva un nome che ha fatto la storia del karate, ovvero lo ZOSHIKAN Montecatini.
Il clima che si respirava in palestra non era certo dei migliori per un principiante…gli anziani del corso (3 elementi erano costantemente nella rosa della Nazionale Italiana, vero Damarco e Raphael ? 😀 ) iniziavano a picchiarci già nello spogliatoio, per poi proseguire durante l’allenamento, per poi finire sotto le doccie.
Ogni sera prendere quella maledetta borsa per andare in palestra era una sfida contro me stesso e contro il mondo…mi ripetevo costantemente : “ma chi me lo fa fare?”. Poi arrivavo lì e c’era lui, Antonio…durante la lezione imparavi non solo il karate, ma il significato di DISCIPLINA. Dopo il saluto iniziale non volava una mosca, io bevevo come un assetato nel deserto tutto quello che usciva dalla sua bocca, facevo dei lividi esperienza e senza accorgermene crescevo.
Le botte prese dai compagni erano altamente ricompensate da quelle pochissime volte che Antonio ti faceva un complimento o ti faceva ripetere una tecnica davanti a tutti dicendo “questo bene!”.
Nonostante fossimo considerati dagli altre palestre come matti fanatici a causa della durezza dei suoi allenamenti e dalla foga con cui portavamo le tecniche, per noi appartenere allo Zoshikan di Antonio era la cosa più bella e di cui andare fieri del mondo…non nego che il suo carisma era tale che se ci avesse detto “buttatevi nel fuoco”, noi lo avremmo fatto senza battere ciglio.
Il rispetto dei “vecchi” me lo sono guadagnato briciola dopo briciola, allenamento dopo allenamento…Antonio ci tenne cintura marrone per 2 anni, ma già dopo il primo anno di marrone andavamo a gareggiare con le nere delle altre palestre.
Senza peccare di presunzione, ma eravamo la palestra più forte in toscana insieme a Porta Romana di Firenze e Carrara del maestro Sandro Ferrari.
Non dico l’emozione che ho provato al conseguimento nel 1993 della cintura nera dopo un durissimo esame davanti al Maestro Shirai…e come era fiero di noi Antonio, non so se sapesse che tutta quella fatica, lividi, sudore l’avevo fatta SOLO per lui.
Con la cintura nera mi si era aperto un mondo tutto da esplorare….purtroppo il destino infame ha voluto che neanche 6 mesi dopo Antonio se ne sia andato…il suo cuore enorme smise improvvisamente di battere una notte dopo una serata passata con noi in palestra.
Inutile raccontare lo sgomento che portò a tutti noi, a me che lo consideravo come un padre: l’uomo più forte che avessi mai conosciuto era morto, e con lui tutte le mie/nostre sicurezze.
Tentammo per un periodo di andare avanti con la palestra senza di lui, ma gli stimoli per me erano ridotti a zero.
Sono passati anni, palestre, stili ma il suo ricordo vive sempre in me ed in tutto quello che faccio.
Le cose che più mi sono portato dietro del SUO karate (dico così perché quello era il SUO karate, che non ho più ritrovato in nessuna palestra nonostante dopo la sua scomparsa ne abbia girate parecchie) erano due:
– Mai andare indietro, sempre avanti anche al costo di prendere dei cazzotti nel viso.
– Testa sempre alta, in palestra e nella vita.
Ti ringrazierò in eterno per gli anni passati sotto la tua attenta guida, che mi hanno formato per quel che sono adesso…
OSS ANTONIO

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