E’ doveroso scusarmi

Eventskarate 11 ottobre 2017

Giuseppe Bartolo

Scrivo questo messaggio perché mi sembra doveroso scusarmi con tutti i presenti ai campionati italiani della scorso weekend a Riccione.

Purtroppo ho fatto una grande cavolata,ho avuto una colluttazione con un vecchio amico (per rispetto non mi va di fare il nome).
In quella gara oltre che allenatore della nazionale italiana,ero pure designato dalla federazione come osservatore ufficiale di gara.
Anche se fossi stato un tecnico qualsiasi ho fatto la cavolata più grossa della mia vita, a mio avviso nel clou della mia carriera,ma purtroppo come succede a tutti gli uomini deboli come me ,mi sono fatto fregare dalla mia impulsività.
Con questo non voglio dire che ho tutte le colpe io,ma sicuramente era una situazione che cova da anni,ma ahimè qualcuno anzi più di uno non hanno fatto nulla perché io e questo vecchio amico chiarissimo alcune situazioni che hanno fatto si che scoppiasse questa bomba.
Giustamente la federazione il consiglio federale hanno dovuto prendere una posizione ritenendo opportuno che io non accompagni la nazionale ai prossimi campionati del mondo in Spagna.
Che dire,mi sono pentito subito della cavolata che avevo combinato,ma ho subito dichiarato che mi sarei assunto le mie responsabilità, come tecnico della nazionale,come educatore e soprattutto come uomo.
Mi dispiace tantissimo,e’ il periodo più brutto della mia carriera,chiedo davanti a tutta Italia Scusa alla persona Che ho aggredito e a tutta la sua famiglia,a tutti i presenti al palazzetto,a tutti gli atleti ,alla mia famiglia,ai miei figli e soprattutto alla federazione che ha creduto in me ma io ho in parte deluso.
Infine mi scuso con i miei colleghi di nazionale che mi sono stati vicini in questi giorni,e soprattutto tutti gli azzurrini che parteciperanno al campionato del mondo.
Un abbraccio ragazzi in quei 5 giorni io sarò con voi con tutto il mio cuore, e mi scuso ancora per il cattivo esempio che ho dato.
Vi abbraccio e vi chiedo umilmente scusa!
Non prendete mai il mio esempio.
G.BARTOLO

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