di Roberto De Luca
Nascono nella Grecia peloponnesiaca gli antichi giochi olimpici, inaugurati nel 776 a.C. ad Olimpia, predominava la sacralità e c’ era molto altro, non solo manifestazioni sportive, ma anche canto, ballo ecc. Con il Barone De Coubertin nel 1896 iniziano ad Atene i Giochi olimpici cosiddetti moderni.
Per predisporre la partecipazione dei nostri atleti alle Olimpiadi, nel 1914 in Italia nasce come Ente privato il Comitato olimpico nazionale italiano (CONI) successivamente nel 1919 diventa federazione con l’obbiettivo di coordinare tutte le federazioni nazionali, diviene con il ventennio fascista Ente Autonomo di diritto pubblico con personalità giuridica.
Nel 2018 dopo anni di riforme, dibattiti e polemiche, il Governo italiano, subentra al Coni S.P.A. dà il via a Sport e Salute, azienda pubblica alle dirette dipendenze del Ministero dell’Economia e Finanze, gestendo direttamente tutte le risorse economiche destinate allo sport.
Non sempre il mondo sportivo è in linea con le decisioni del C.I.O. (comitato internazionale olimpico) per i parametri nell’inclusione delle discipline sportive ai Giochi, enormi interessi politici ed economici.
Da troppi anni, BLA BLA BLA anche dagli attuali dirigenti, tante promesse, proclami, pur essendo consapevoli che il karate alle Olimpiadi non sarà mai ammesso, illudendo e strumentalizzando gli ingenui tecnici e innumerevoli giovani praticanti, personalmente sono amareggiato per l’esclusione del karate ai Giochi di Parigi 2024.
Forse è meglio così, ed ancora ribadisco con forza che la disciplina del karate, è efficace ed attraente come tale, con la costante pratica delle tre K.K.K. (kion, Kata, kumite) e dal mio modesto punto di vista, sono favorevole all’attività agonistica ma non condivido chi pratica in maniera esagitata il karate, unicamente per le competizioni sportive.
Peccato non ci sia il karate alle Olimpiadi!
Auspico buon karate a tutti.