Andrea Guarducci

Negli ultimi tempi si legge spesso di “spirito”, di “filosofia”, di “Ki”, di “onore” e di “Via”.

Tutto giusto. Ma… la pratica?

Ce la siamo dimenticata?

Praticare Karate non significa solo parlare o citare i grandi maestri.

Significa allenarsi con costanza, studiare, sudare, correggersi, evolvere.

Significa avere competenze tecniche, conoscenza del corpo, capacità di insegnare con l’esempio, non solo con le parole.

E gli insegnanti, prima di tutti, dovrebbero essere in forma fisica e atletica.

Non basta indossare un grado o raccontare di com’era una volta.

Non è l’età che giustifica la sedentarietà, ma spesso la mancanza di volontà.

Chi insegna deve allenarsi, deve essere esempio visibile per i più giovani, deve incarnare ciò che predica.

Il Karate è una Via, sì.

Ma si percorre con i piedi, con le braccia, con il respiro, sul tatami, non solo con i post.

Meno chiacchiere.

Più Karate.

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