La pratica e benefici
Le Arti marziali per giovani, adulti e anziani, Oriente e Occidente,
Tradizione e Modernità
eventskarate 2004
di M° Francis
La pratica delle Arti Marziali è spesso sinonimo di associazione di attività per ragazzi timorosi o di cattivo temperamento o di attività solo per maschi. Questa è una convinzione comune tra la gente, ma è impropria ed ingiusta.
Sebbene il Taekwon-Do sia una disciplina ortodossa che richiude la filosofia orientale tramandatasi in maestro e maestro, non è mai stato detto o scritto che questa pratica sia riservata solo ai maschi.
Nel corso della storia è stato detto e scritto, invece, che abili e nobili maestre di Arti Marziali hanno reso servigio alla società elevando la notorietà delle Arti Marziali. Un esempio di queste donne sono le monache, le più note.
I giovani venivano avviati alla pratica elle Arti Marziali, essendo considerata un’attività di grande importanza per il loro sviluppo. Questi giovani venivano affidati alla guida di noti Maestri di risaputa nobiltà ed abilità nella pratica delle Arti Marziali.
Da tempo in Corea che ha importato anche dei valori confuciani, era riconosciuta la validità del nobile esercizio psicofisico valido per la crescita dei giovani. Allora i genitori portavano i propri figli, basandosi sul detto “colui che ottiene riscontro e fiducia dai suoi superiori diventa di fiducia per gli altri istruttori ed è rispettato dai suoi inferiori”, in luoghi dove si conosceva per di fatto o per indizio, la validità del Maestro. Basata sulla reputazione della sua persona, della sua scuola e del suo insegnamento, non di rado questi maestri esigevano e richiedevano una seria disciplina dai praticanti. In accordo con un altro vecchio detto coreano, sulla validità di questa disciplina, valido anche ai giorni nostri, dice: “il padre e la madre sono i genitori che mi allevano, mentre un insegnante è il genitore che mi educa”, inoltre “ sebbene un genitore possa amare suo figlio, non potrà mai diventare suo insegnante”.
La più grande responsabilità per un genitore è essere capace di fornire la direzione, in modo che alla maggiore età sia utile e rispettato nella società.
Questa è la ragione per cui si presuppone che uno studente porti rispetto ad entrambi.
La pratica in maggiore età, evidenzia l’abbinamento di rapporto: un corpo è forte quando l’allenamento è indirizzato a produrre una prestazione alle minime capacità fisico atletiche (peak performance). Si può asserire questa capacità in forma agonistica dai 16- 25 anni, mentre la pratica in forma amatoriale,cioè l’attività per tutti, la peak performance, è data dal coeficente di rapporto di età, allenamento e forma fisica.
In tal contesto da questo concetto si avvince che, la costante pratica dell’attività dell’Arte Marziale del Taekwon-Do, si svolge attraverso l’allenamento psicofisico disciplinato, che si è così tramandato fino ad oggi, che passa: attraverso l’adolescenza, segue poi la fase giovanile, quella della maggiore età e prosegue poi in quella di uomo e donna maturi.
Si evidenzia inoltre che vi sono tecniche atte a disciplinare e migliorare la crescita dei giovani, è quindi vigore ed irrobustimento fisico a maggiore età. Altre tecniche, invece, sono di conoscenza dell’attività motoria inclusa nel Taekwon-Do, che apporta una maggiore consapevolezza della pratica e del mantenimento psicofisico in età matura.
Perciò si deduce che non è corretto dire che la nostra Arte sia più idonea a maschi e non a femmine o che sia per soli giovani. E’ più probabile asserire che: la nostra visione di occidentali non ha ancora preso piena considerazione di questo. In effetti, la nostra cultura è più basata su attività d’uso occidentale, più popolari e o competitivi come il calcio per l’uomo e la danza per la donna
Ma una intelligente attività fisica e diligente pratica, deve apportare un beneficio al praticante di tutte le fasce d’età senza distinzione di sesso.
Io credo che la nostra pratica, unita a quel pizzico di modernismo occidentale, sia un’attività completa che apporta beneficio e che aiuta a mantenere il corpo in un buon rapporto di allenamento tra l’attività fisica e quella cerebrale. Tutto questo è inserito in una sana e naturale disciplina motoria che in fin fine, ci è stata tramandata con un bagaglio di esperienze e riflessioni, basate sul mantenimento psicofisico per tutte le fasce d’età.
In conclusione a questo mio articolo, voglio citare la frase di un mio vecchio amico e studente di età ormai matura che mi ha reso felice. La frase era :” Maestro, il periodo passato con te nella tua scuola è stato il periodo più bello della mi vita”. Io lo ringrazio ancora oggi per quella frase, perché sapevo provenirgli dal cuore, e all’epoca così gli ho risposto: “tu sei stato un buon studente nella mia scuola e onesto amico nella vita”.