ASSEMBLEA COSTITUTIVA  FIK

PROPOSTE RELAZIONATE DAL MAESTRO R. DE LUCA

Roma 24 maggio 2008

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Addetto Stampa 

 “Innanzitutto, colgo l’occasione per porgere a tutti i convenuti, agli amici presenti, i miei più affettuosi saluti e un ringraziamento sentito per essere qui come testimoni dell’ atto di nascita della nuova realtà del karate”.

Troppo spesso e per troppo tempo, le federazioni, organizzazioni oggi esistenti, hanno imposto le loro convinzioni, per mezzo di programmi tecnici finalizzati all’acquisizione di gradi e qualifiche, creando frammentazioni in tutto l’ambiente.

Noi  siamo convinti che nessuno è portatore della verità assoluta, per intenderci quel che è fatto da me è giusto e quello fatto da altri è sbagliato.

E’ nostro intendimento creare attraverso  la FIK  “la casa” per tutti i praticanti di karate, riconoscendo a tutti il loro operato.

Perseguendo questo, la prima cosa che faremo sarà valorizzare il karate “Tradizionale”  

Nei fatti una novità: verrà nominata dal Consiglio Federale una Commissione,  meglio una Consulta Nazionale di Stili, che sarà composta dai membri, di tutte le scuole e stili più diffusi e praticati.

I componenti dovranno essere in possesso della qualifica di Maestro o Maestro Benemerito, e dovranno essere legati in maniera chiara e identificabile ad un gruppo o ad una entità riconducibile alla loro scuola. , e che rappresenteranno un  importante patrimonio culturale per la FIK , dovranno altresì contribuire allo sviluppo delle molteplici scuole di pensiero tramandate a partire dai  “Capo Scuola” di ognuno dei diversi stili di karate, fino ad arrivare ai praticanti odierni che ne ricalcano le orme.

Attraverso la Consulta Nazionale di stile, nella prima riunione verrà creato, su indicazione di tutti i membri nominati, un programma “aperto”d’esame per i gradi, dando così il giusto valore a tutti gli stili e scuole che aderiranno, praticando la scuola e lo stile di karate con un proprio programma d’esame a loro più gradito.

Pertanto gli esami di graduazione a cintura nera 1°, 2°, 3°,4°, 5° e 6° DAN sono previste prove a carattere pratico in quanto, nella fase di graduazione si considera prevalente la verifica delle capacità di tipo applicativo.

I maestri con i loro gruppi associativi, che svolgono già attività internazionale di scuole o stili potranno continuare le loro iniziative e rivestire incarichi, con il supporto, se lo vorranno della FIK.

Insomma tutti quelli che lo vorranno, avranno la libertà di praticare nella stessa ed unica “casa”.

 

Per quello che concerne la formazione degli insegnanti tecnici, la Commissione Nazionale si occuperà dei corsi propedeutici ed esami degli istruttori e maestri, mentre la Commissione Regionale si occuperà dei corsi propedeutici ed esami degli allenatori.

I corsi ed esami saranno impostati sulle conoscenze teoriche, perché si ritiene che, chi dovrà occuparsi di formazione dei propri allievi in palestra, dovrà  avere necessariamente nozioni specifiche.

 

La commissione insegnanti tecnici, sarà composta da tre membri, in possesso della qualifica di Maestro o Maestro Benemerito.

            I compiti della Commissione saranno:

 

1)      Proporre, entro il mese di settembre di ogni anno, per sottoporre a ratifica al Consiglio Federale:

 

a) i programmi dei Corsi di aggiornamento ( non obbligatori).

            b) i programmi per i corsi di formazione Allenatori, Istruttori eMaestri.

 

Le commissioni e la Consulta, si riuniranno periodicamente per deliberare riguardo a ciò che compete loro direttamente secondo le attribuzioni  assegnate dalle norme federali. Tali attribuzioni comportano la seria presa di coscienza degli oneri che la commissione e consulta si assume. Sul modello americano vigerà anche nella Fik il concetto di meritocrazia: chi è preposto ad incarichi deve farlo con la consapevolezza di puntare a costruire qualcosa di concreto con tutti gli strumenti che ritiene più opportuni, ma che diano il risultato atteso.

Nessuno sarà immune dal rispondere del proprio operato.

Riguardo la formazione delle squadre nazionali  all’attività internazionale, che nell’immediato la rappresentativa che parteciperà ai prossimi campionati Europa senior WKC in programma a Banja Luga Bosnia nei primi giorni di giugno, che per la tempistica assai ridotta, considerando che la realtà Fik vede la luce con la Costituente di oggi, sarà composta da elementi disponibili e spendibili al momento per l’evento.

Per il resto, sin dai prossimi impegni, la nazionale italiana di karate della FIK avrà vita all’insegna della trasparenza delle convocazioni, e dei meriti agonistici degli azzurri e le azzurre che la rappresentano.

E’ infatti previsto un regolamento a punti, nel circuito di 3 competizioni Nazionali.

Mi spiego meglio, i criteri di convocazione nella Nazionale italiana FIK saranno:

Vengono convocati in Nazionale gli atleti/e alla partecipazione per le attività agonistiche distinte e separate di kumite e kata, con i seguenti criteri:

Campionato del Mondo, Campionato d’ Europa, Campionati italiani,  più altre due da definire, nelle classi e categorie individuali delle specialità di kumite e kata, in ordine di classifica i primi 4 (quattro) nella somma dei punteggi conquistati nelle competizioni considerate d’interesse Nazionale, sopra menzionate.

Il Direttore Tecnico Nazionale, dopo aver raccolto le indicazioni dei tecnici federali della Nazionale, ha facoltà esclusivamente, di convocare alla partecipazione delle competizioni internazionali gli atleti/ e presenti nella lista Nazionale italiana FIK , che diano maggior garanzia di  performance pisco-fisico, al fine di ben figurare:  se per ipotesi in una categoria non ci sono atleti idonei o non in forma, non partirà nessuno nella suddetta categoria.

L’elenco ha validità di un anno e decorre da Settembre.

Il Direttore Tecnico Nazionale non ha facoltà di includere atleti non presenti in elenco.

Ci sarà una stretta collaborazione e sinergiatra le varie commissionie il D.T. ,  la Commissione Uff. gara, la Commissione insegnanti tecnici e la Consulta degli stili opereranno insieme per evitare discordanze nel metro di giudizio e nell’applicazione dei regolamenti.

Sarà fondamentale il rispetto dei compiti assegnati dal Consiglio Federale: nessuna interferenza ma  collaborazione trasversale tra i quadri federali. 

Nel rispetto delle regole, e con questo concludo, ognuno potrà  liberamente  gestirsi  la pratica del  karate in ogni esperienza  che sia più vicina  al suo modo di essere karateka.

Potrà pertanto partecipare ad eventi, stage, aderire ad iniziative di altre Federazioni o Enti, con lo scopo di arricchire il proprio bagaglio tecnico. La sana competizione, o il confronto non ci spaventano, anzi, ci stimolano ad essere migliori e più competitivi, per l’unico e vero obbiettivo di costruire la casa del karate, e crescere insieme, con la FEDERAZIONE ITALIANA KARATE.  Grazie.

 

 

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