Era il 1975, a Los Angeles

eventskarate 12 maggio 2011

Roberto Riccomagno

Uno degli aspetti più gratificanti alla fine di un allenamento di karate, è quella sensazione di stanchezza, col karateghi intriso di sudore, un altro piccolo passo lungo la propria Via.

Ieri sera c’era un caldo torrido, ma noi “reduci di Luglio” non ci siamo dati per vinti e ci siamo trovati poco dopo le 20:00 davanti alla palestra per allenarci. 

Avevamo un’ospite d’eccezione: sensei Cristina Rissone, che si è sobbarcata un viaggetto dalla sua Asti per incontrarci ed allenarsi con noi.

Cristina, per chi non lo sapesse, è stata una stella del karate italiano, componente della nazionale italiana di Karate dal 1975 al 1980, più volte campionessa italiana, campionessa europea e vice campione del mondo nel kata a squadre ai campionati di Los Angeles del 1975 (insieme a Nadia Ferluga e Michela Turci), dietro la vittoriosa squadra giapponese.

Sensei Cristina Rissone ora insegna ad Asti, fa parte della nostra organizzazione KWF Takushoku Italia dove porterà un sostanzioso contributo di esperienza e conoscenza del karate.

 Per avere un’idea di quel periodo, mi è capitato tra le mani un vecchio numero della gloriosa rivista Black Belt che parla proprio di quel campionato :

Il titolo del pezzo è: di Nancy Nishioka, e dopo una severa critica iniziale sull’insoddisfacente affluenza di pubblico che un evento di quel livello avrebbe meritato (ma  6.500 spettatori vi sembran pochi?!), continua:

….Organizzato dalla International Amateur Karate Federation, e ospitato dalla All America Karate Federation, il torneo ha raccolto atleti provenienti da 28 Paesi e rappresentanti di altri 12.

Hidetaka Nishijama era il Presidente del comitato organizzatore. Il rispettato e impettito karateka non ha mai mostrato alcun disappunto per la scarsa affluenza di pubblico. Masatoshi Nakayama, Istruttore Capo della Japan Karate Association, era il capo degli arbitri.

Il programma, realizzato davanti a tribune occupate solo qui e la, è stato eseguito come una rappresentazione spettacolare, con luci blu, riprese TV,  la banda e le guardie in alta uniforme.

E’ iniziato con la classica dimostrazione di rottura delle tavolette, con un “siparietto di danze americane” eseguito dalla Associazione di Danza Bob Banas della Società della California del Sud.

Il primo giorno, ci sono state le gare di kata a squadre maschili e femminili e kumite a squadre maschili. Le squadre giapponesi hanno vinto in tutte le categorie, e ogni volta hanno ricevuto grandi applausi. Le squadre di kata erano composte di 3 membri. La squadra femminile giapponese ha eseguiti “Chinte” per la loro medaglia d’oro. L’Italia è arrivata seconda, e gli USA terzi. La squadra giapponese maschile vincitrice ha eseguito “Unsu”, seguiti dall’Italia e dalla Germania Ovest.

Nel kumite maschile, la squadra giapponese formata da cinque componenti ha sconfitto le squadre di Trinidad/Tobago, Argentina, Italia, e, nelle finali, la Germania Ovest. I membri della squdra giapponese erano Takeshi Onishi, N. Hayakawa, M. Yahara, T. Mori e Masahiko Tanaka.

La cerimonia delle premiazioni ricordava quella delle Olimpiadi. Oltre alle medaglie d’oro, d’argento e di bronzo, sospese su dei nastri a strisce blu, bianche e rosse, gli atleti salivano su una pedana bianca a tre livelli. Messe le medaglie al collo dei vincitori, veniva suonato il corrispondente inno nazionale mentre venivano fatte sventolare le bandiere dei vari Paesi

I risultati del secondo giorno di gare sono stati come la ripetizione del primo, solo che questa volta c’erano gli individuali. Le vincitrici nel kata donne sono state Toshiko Saito, del Giappone, prima, Rosamund Siani, USA, seconda, e Michela Turci, dell’Italia, terza. Yoshiharu Osaka ha vinto il primo posto nel kata maschile,     l’italiano Carlo Fugazza il secondo, e Michael Strauch della Germania Ovest terzo.

Le superstar della Japan Karate Association, Masahiko Tanaka e Takeshi Oishi, amici e compagni di squadra, si sono scontrati negli eccitanti tempi supplementari della finale. L’incontro per decidere il campione del kumite individuale era regolato sulla base di 3 punti o cinque minuti. Alla fine del tempo regolare, il punteggio era fermo sul mezzo punto a testa. Oishi sanguinava copiosamente dal naso a causa di un colpo frontale infertogli da Tanaka. Nonostante questo infortunio, Oishi ha deciso di continuare a causa del punteggio in parità.

Nei due minuti supplementari, Tanaka fece punto con un sorprendente pugno rovesciato, e vinse il torneo. Il secondo posto di Oishi è stata una rispettabile dimostrazione del suo ritorno alle gare dopo due anni di stop dovuti ad un infortunio. W. Higgins dell’Inghilterra è arrivato terzo. Un risvolto interessante del torneo è stato il “ritiro volontario” del Sudafrica dalla competizione. L’hanno fatto su richiesta del comitato organizzatore dell’evento. La richiesta è stata fatta a causa delle velate minacce di dimostrazioni nella sede del torneo per la politica razziale del Sudafrica. Gran parte dei partecipanti sono stati ospitati all’Hotel Sheraton Pasadena Hungtington dove si è tenuta una festa per i partecipanti che stavano per ripartire.>

Alla prossima! Roberto Riccomagno

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