Londra 2012 – “One year to go” e Londra si prepara

Eventskarate 01 agosto 2011

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Italpress

All’ombra del Big Ben fervono i lavori in vista di Londra 2012. I tempi verranno rispettati, come dimostra la consegna dello stadio olimpico,

effettuata a 486 giorni dalla cerimonia inaugurale

Ancora poche ore e l’orologio digitale di Trafalgar Square segnerà -365 giorni. Il conto alla rovescia verso i Giochi Olimpici di Londra entra nel vivo, “one year to go” per la capitale del Regno Unito che sei anni fa, a Singapore, sbaragliava la concorrenza di New York, Mosca, Parigi e Madrid. Tutto procede secondo i piani, forse meglio, visto che l’88% degli impianti è già pronto, in anticipo sui tempi e spendendo meno di quanto previsto. Secondo gli ultimi dati resi noti dal ministro dello Sport Hugh Robertson e dalla Olympic Delivery Authority, i Giochi costeranno a Londra 8,2 miliardi di euro, 18 milioni in meno rispetto a quanto annunciato a maggio, con gli organizzatori sempre più fiduciosi nel mantenere i costi entro i 10,5 miliardi di euro di budget previsto.

Tra gli impianti completati, l’International Broadcast Centre ma soprattutto lo stadio olimpico, consegnato addirittura a 486 giorni dalla cerimonia inaugurale e costato 551 milioni di euro. Presto verrà finito e inaugurato anche l’Aquatic Centre ma procedono bene anche i lavori relativi alle altre infrastrutture: a giugno, per esempio, è stata completata la “Olympic Station” a Stratford e nella zona est di Londra, che sarà capace di accogliere fino a 120 mila persone durante le ore di punta. A inizio mese, invece, sono iniziati i lavori di collegamento per le due stazioni sulle due sponde del Tamigi, quella che sarà costruita al Royal Victoria Dock e l’altra sulla penisola di Greenwich. “A un anno dal via, vogliamo dire e mostrare a tutti che ci stiamo attrezzando per essere pronti fra un anno ad accogliere tutto il mondo qui a Londra”, le parole di Lord Sebastian Coe, presidente del Locog (il Comitato organizzatore, ndr) in una recente intervista.

“Abbiamo raggiunto molti obiettivi negli ultimi sei anni – prosegue Coe – abbiamo cominciato a testare i nostri impianti e stiamo continuando a costruire una squadra di alta qualità, anche se siamo consapevoli di quello che dovremo ancora fare nei prossimi 12 mesi”. Tra i recenti test event la rivincita della finale olimpica di Pechino a Earls Court tra le nazionali di volley di Brasile e Stati Uniti (l’hanno spuntata i sudamericani 3-2) o la gara di mountain bike alla Hadleigh Farm su quello che sarà il percorso olimpico mentre nel

Londra, insomma, viaggia sui giusti binari e anche qualche ‘grana’ è stata risolta, vedi il conflitto tra il Boa, il Comitato olimpico britannico, e il Locog sulla distribuzione dei profitti dell’Olimpiade. Lo scontro verteva sul fatto che il Boa ha diritto al 20% di tutti i profitti (stimati attorno ai 300 milioni di sterline) e avrebbe voluto intascare la sua parte prima che venissero conteggiati i costi per le Paralimpiadi, ma gli organizzatori, spalleggiati dal Cio, si erano opposti ritenendo che Olimpiadi e Paralimpiadi vadano considerate, dal punto di vista finanziario, come un unico evento. La querelle era finita al Tas, poi il passo indietro del Boa che ha deciso di riprendere il dialogo col Locog per cercare un’intesa. Altri problemi riguardano più che altro il post-Giochi, in particolare l’assegnazione dello stadio olimpico al West Ham, con Tottenham e Lleyton Orient che hanno portato la questione in tribunale.

Senza dimenticare il fatto che, a un anno dalle Olimpiadi, la Gran Bretagna ancora non sa se si presenterà nel calcio con una nazionale di soli inglesi o se Scozia, Galles e Irlanda del Nord decideranno infine di superare la paura di perdere la propria indipendenza e unirsi alla causa.

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