Racconti storici

Eventskarate 22 novembre 2010

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da M°Maltoni Antonio 2 dicembre 2010 http://karateshotokaicesena.blogspot.com

 Nel 1960 circa arriva, in Romagna, il Karate. La città più evoluta del centro Italia ne è la progenitrice; a Firenze, infatti, si insedia un primo gruppo con nomi ormai storici: Malatesti – Porzio – Pratesi – Piccini- Campolmi – Romani – Freschi – Maltoni – ecc..ecc…. I più anziani contattano uno dei primi Maestri giunti in Europa e, da Parigi, arriva il M° Testuji Murakami.

Il primo incontro è devastante, tutto ciò che abbiamo appreso, fino a quel momento, non ci aiuta, anzi non ci serve proprio. Per questo nuovo Maestro le nostre tecniche mancano di ciò che abbonda in lui: la determinazione. Non parla italiano e nemmeno inglese, non parla proprio, lui fa vedere le tecniche poi si pone di fronte a noi e le applica. E sono dolori. L’errore non è commentato, è errore e va punito.

Basta, dopo una settimana di stage abbiamo i muscoli distrutti e tutti portiamo segni evidenti dei nostri errori. E’ un altro mondo, capisci che non esistono le mezze misure, i sotterfugi, le piccole ipocrisie…
C’è solo sincerità. Sincerità che tornerà sempre negli allenamenti del Maestro…
Gli attacchi devono essere sinceri, quindi veri, quindi … diventano fatti tuoi!

Questo era il M° Murakami, uomo senza compromessi e che nulla faceva per piacere, per conquistare, ma forse è proprio per questo che quel primo incontro segnò, per molti di noi, una svolta che ancora oggi ci lega a quel passato. Aderimmo al Murakami Kai che piano piano conquistava l’Europa. Dalla Francia a Spagna, Belgio, Portogallo, Inghilterra, Italia, Olanda, Svizzera, Jugoslavia, ecc… e che continuò fino alla morte del Maestro (1987).

Il Murakami Kai implose perché tutti i vecchi Maestri si sentirono eredi diretti ed unici del Maestro e nessuno riuscì a legare con nessuno. Toscana e Romagna ci provarono, ma c’erano troppe persone speciali.

Nacque, da queste ceneri, la SCUOLA SHOTOKAI ITALIA, in una storica giornata a Sportilia; bellissima  giornata di sole che aveva in serbo, per noi, diverse nuvole.
Poco dopo, con l’ennesimo intervento chirurgico anche Toscana ed Emilia si separarono.

La S.S.I. nacque quindi con i 3 più anziani allievi diretti del M° Murakami: Campolmi, Freschi e Maltoni.
Nel tempo (breve) Campolmi si è ritirato, Freschi non ne vuole più sapere e Maltoni è ancora qui; non so se per fortuna o purtroppo, ma per ora c’è…… e come ha sempre fatto, qualche volta, si fa sentire.
Scuola Shotokai Italia: nella voluta velocissima retrospettiva ho omesso il percorso che il Maestro intraprese e che ci coinvolse.

In un suo viaggio in Giappone incontrò il M° Egami … che colmò i vuoti che il Maestro sentiva essere presenti nel suo karate. Nacque così lo Shotokai del Maestro Murakami. Lo Shotokai della Scuola Shotokai Italia è figlio postumo del M° Muarakami e seguirà, nel tempo, le linee guida dallo stesso tracciate.

Esistono altri Maestri Shotokai nel mondo, in Europa ed in Italia, ognuno ha le proprie origini ed i propri percorsi; non li conosciamo, non li commentiamo e non li avviciniamo. Non per bearci nella nostra ignoranza, ma perché, dopo 46 anni di pratica, ancora oggi scopriamo intuizioni e conoscenze che il Maestro ci ha lasciato.
Personalmente penso che non riuscirò mai a capire tutto ciò che il Maestro mi ha dato ma sono certo che non smetterò mai di cercare ciò che ancora mi sfugge.Questo non vuole assolutamente significare che la S.S.I. doveva e dovrà rimare immobile nel ricordo, ma doveva e dovrà continuamente rinnovarsi
attraverso l’impegno e la serietà dei nuovi Maestri che dovranno arricchirla con il loro vigore e le loro conoscenze.

Nel 1976, a Coverciano, ci allenammo con il M° Egami portato fino a noi dal M° Murakami. Nel 2000 (morti i Maestri Egami e Murakami), nel tentativo di ripercorrere la Via del M° Murakami, anche alla professionalità ed esperienza del Maestro Claudio Vacchi, prendemmo contatti con un gruppo di allievi diretti del M° Egami e, su loro invito ci recammo in Giappone.

Incontrammo così lo Yutenkai (Yuten era lo pseudonimo col quale il M°.Egami firmava le sue opere calligrafiche) nelle persone dei Maestri: Koibuchi, Kinoshita, Fukawa, Ariga, Nakano e, fra tanti altri, incontrammo anche due dei tre figli del Maestro Egami: Takashi e Masatake, che con la loro
presenza davano il senso della più stretta aderenza del gruppo all’eredità lasciata dal Maestro stesso.
Questa vuol essere una velocissima storia delle nostre origini e, soprattutto, vuole ricordare che il cammino di tutti noi parte da un tracciato che, due grandissime persone hanno aperto; un tracciato che, volenti o nolenti, ci accompagna in ogni nostra esecuzione.Non possiamo rinunciarvi perché fa parte della nostra formazione e quindi della nostra soggettività.
Un tracciato che, nel tempo si vestirà della personalità di ogni praticante, ma che non potrà essere dimenticato. ”

 

 

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