Il KARATE TRADIZIONALE ed il progetto “FARE PER APPRENDERE”

Eventskarate 16 maggio 2012

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Il progetto “Fare per apprendere” si esplicita ancor meglio nel “fare come metodo vero e proprio per l’apprendimento”.

Il FARE è di per sé un linguaggio che presenta le caratteristiche di essere DIRETTO, UNIVOCO, IMMEDIATO, UNIVERSALE.

  • DIRETTO: in quanto l’allievo non studia a tavolino la teoria: non ha quindi modo di non capirla; la può capire in maniera parziale e/o interpretarla e quindi fornire all’operatore poco attento falsi feedback sul proprio stato di avanzamento. L’AZIONE, di per sé elemento oggettivo e non soggettivo, se compresa e riprodotta, non può in alcun modo creare dei “falsi positivi”.
  • UNIVOCO: camminare in avanti E’ camminare in avanti. Alzare il braccio destro E’ alzare il braccio destro e tale oggettività rappresenta già un ritorno IMMEDIATO per l’allievo che vede nell’immediato un progresso, cosa questa che rappresenta un VALORE importantissimo in quanto non si tratta più di gratificazione (proveniente dall’esterno), bensì di autogratificazione (quindi proveniente dallo stesso soggetto) con conseguente aumento dell’autostima, forse il più grande ed importante fattore MOTIVAZIONALE.
  • IMMEDIATO: l’azione, pur avendo un tempo di latenza per essere metabolizzata, acquisita e riproposta dal soggetto, agisce nell’immediato nell’ambito della cosiddetta “memoria a breve termine”, andando quindi ad operare in un contesto che normalmente rientra nelle capacità anche di soggetti con disabilità.
  • UNIVERSALE: un altro grande valore aggiunto legato all’azione è rappresentato dall’UNIVERSALITA’ del linguaggio; l’azione, il movimento, può essere insegnato sia spiegando cosa si intende fare in quel momento, ma anche e soprattutto facendo VEDERE cosa si dovrà fare sudito dopo, quindi per IMITAZIONE, il vero linguaggio UNIVERSALE.

Tutti questi elementi li ritroviamo a buon titolo nelle arti marziali, ma in maniera particolare li riscontriamo nel karate tradizionale dove troviamo posture estremamente stabili che implicano l’acquisizione sia di un buon equilibrio come pure di una comprensione corretta delle varie dinamiche del movimento. L’apparente staticità tipica delle fasi iniziali di studio del karate, impediscono inoltre ai soggetti di scomporsi, consentendo loro di concentrarsi sui singoli movimenti.

Il panorama didattico del karate tradizionale è un oceano infinito; abbiamo pertanto estrapolato quanto di ADATTABILE poteva essere mutuato per la nostra DIDATTICA DEDICATA….. ED I RISULTATI CI STANNO DANDO RAGIONE…!! IL GRANDE INTERESSE e la GRANDE MOTIVAZIONE dei nostri allievi è linfa vitale e GRANDE MOTIVAZIONE a continuare su questa strada, grazie anche all’interessamento della FIK – Federazione Italiana Karate che al suo interno ha dedicato uno spazio ad hoc.

 

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