riccia2013

Il Karate do

Eventskarate 10 febbraio 2013

Tommaso Riccia

ll KARATE DO, non è destinato alla formazione di uomini superiori, ma bensì di uomini capaci di sviluppare la facoltà di AGIRE senza tergiversare.

Quando la nostra testa è colma di innumerevoli pensieri e di cose da ricordare, spesso produce confusione, si ESITA anche conoscendo la soluzione esatta non si OSA avventurarsi, non ci si abbandona, a ciò che realmente percepiamo,è prioritario che l’atto sia spontaneo, come quando ci si gratta dove prude. Si tratta di fare qualcosa realmente, naturalmente, seppellendo tutto ciò, che accompagna il gesto. L’AZIONE scaturirà dall’interno, nel giusto e buon momento, invece di discendere dalla nostra grande testa. Si potrà evitare, così, la brutalità di un azione ed esecuzione troppo meccanica. Le Tecniche ripetute a volte ossessivamente, servono a costruire il passaggio sul ponte della spontaneità, dal quale fuoriesce il GESTO infinito, senza inizio ne fine ma in accordo supremo con l’universo. Nulla di esoterico, ma una profonda consapevolezza dell’essere quì ORA, adesso in un attimo, in un giorno in un anno in una vita. Credo che questo sia l’apprendimento più grande al quale dobbiamo aspirare nel continuo ed incessante allenamento del corpo e della NON MENTE.

Vedo molti praticanti interpretare “ Il Karate”; vestendosi di bianco, assumono improvvisamente una nuova personalità, “recitano” a soggetto, alcuni lo fanno ormai da anni, attori consumati di una scena ormai consunta, privi di BUON SPIRITO e pervasi da una grande mediocrità, che
l’inseguirà per tutta la Vita. Alcuni di loro raggiungono alte vette sociali
ma profonde tristezze umane, le stesse che li seguiranno per la loro esistenza.
Rendersi conto di ciò, può essere utile a costoro, potrebbe costituire un nuovo risveglio emotivo e iniziare così un nuovo percorso di Vita, un cammino incessante verso la Via.

I Kata di tutte le Arti marziali, racchiudono in sè, l’essenza ultima delle stesse, lo scopo principe, nonchè il bagaglio tecnico dei loro primi esecutori. Ed è per questo che invito tutti coloro
innammorati di quest’Arte ad elaborare, intensificare, ed approfondire lo studio di nuovi Kata, con le loro derivazioni di applicazioni Tecniche, perchè ogni cambiamento porta ad un progresso, anche se non sempre condivisibile contemporeaneamente al contesto attuale dobbiamo avventurarci in ciò, e se anche su 100 kata, solo uno risultassei lluminante, sarebbe comunque valsa la pena.

Il KARATE DO e la sua applicazione nella difesa personale estrema. E’ questo un mondo a parte, tutto esula dalla pratica corrente insegnata da moltissimi Maestri di Karate/Do, nessuna delle tecniche può risultare utile in quest’arte particolare.
La cadenza difesa parata attacco che verifichiamo in tutti i Kata, è un gravissimo ostacolo allo sviluppo della difesa Personale estrema , la DPE esprime il concetto SEN-NON-SEN e cioè INIZIATIVA SU INIZIATIVA, con Fluidità dei movimenti in schivata e intenzionalità e consapevolezza in attacco. Tutti i vostri allenamenti in cadenza devono essere adattati a questa nuova dimensione di Combattimento estremo. Il nostro cervello può fare una SOLA cosa alla volta, cioè o attaccare o difendere ed è per questo motivo che per tradizione il Karate viene insegnato con Tecniche cadenzate come ho detto precedentemente QUESTO ALLENAMENTO NON CORRISPONDE ALLA REALTA’ DEL COMBATTIMENTO ESTREMO. Come tutti voi avete avuto modo di vedere, non vè traccia di questa applicazione in nessuna competizione di combattimento di Alto Livello (attacco-Parata-Attacco), per cui credo che tutti gli allenamenti in cadenza separata siano una schematizzazione di un mediocre quanto inutile percorso verso il Karate.
Si può fare una sola cosa alla volta in combattimento e ci può essere una saturazione dei riflessi , e allora….come porci in questa nuova ottica??? Per fare un esempio sempre presente alle origini ma evidentemente tralasciato oggi: Attacchi doppi (mano-piede o viceversa)
sono premianti sotto l’aspetto puramente offensivo e lasciano particolarmente a disagio chi li riceve….al di là el suo grado tecnico…..il tutto preceduto da attacchi veloci al viso ripetuti, ma incisivi
e veritieri. PROVARE PER CREDERE, non è una massima, ma è ciò che dovrete sempre fare per non cadere nella falsa tecnica.

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