A proposito di…

IL KARATE DI NARCISO

Eventskarate 24 settembre 2014

Di Fabio Tomei

Avete presente quelle giornate in cui ci si perde nel navigare telematico? Cioè quei pomeriggi o serate in cui, per caso miracoloso, liberi da impegni di tutti i  tipi, si può stare tranquillamente davanti al pc e fare zapping (si dice così anche per il computer?) tra una scheda e l’altra?

Ebbene in uno di questi momenti mi imbatto in un termine che attrae la mia attenzione: Disturbo narcisistico della personalità!

 

Qualcosa si accende nella mia testa e cerco maggiori informazioni, arrivando alla fonte di tutti i fiumi del sapere:  Wikipedia!

E qui vengo a sapere che “Il disturbo narcisistico di personalità è un disturbo della personalità il cui sintomo principale è un deficit nella capacità di provare empatia verso altri individui. Questa patologia è caratterizzata da una particolare percezione di sé del soggetto definita “Sé grandioso”. Comporta un sentimento esagerato della propria importanza e idealizzazione del proprio sé – ovvero una forma di amore di sé che, dal punto di vista clinico, in realtà è fasulla – e difficoltà di coinvolgimento affettivo. La persona manifesta una forma di egoismo profondo di cui non è di solito consapevole, e le cui conseguenze sono tali da produrre nel soggetto sofferenza, disagio sociale o significative difficoltà relazionali e affettive.”

Beh! Non so a voi, ma a me si palesa subito la figura, un po’ nebulosa, di qualcuno in karategi, cintura nera, sguardo sprezzante mentre osserva qualcun altro e bocca piegata verso un angolo e pronta a esclamare qualcosa come “pfui!”

Ma torniamo a Wikipedia La nozione di disturbo narcisistico di personalità è stata formulata da Heinz Kohut nel 1971 e introdotta dietro sua proposta nel manuale Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders (DSM). Il quadro clinico che descrive è una particolare forma di disturbo del narcisismo. Ciò che distingue questi pazienti, ovvero la struttura psicologica ipotizzata da Kohut, e per la quale coniò il termine “Sé grandioso”, è una sorta di cosiddetto “Falso Io” o “Falso Sé”, che conserva alcune delle caratteristiche primitive dell’Io infantile, un’immagine interiore eccessivamente idealizzata ed “onnipotente” che l’individuo percepisce come il vero “Io”. I soggetti affetti sono spesso caratterizzati da un bisogno affettivo specifico, quello di essere ammirati, in misura superiore al normale o che appare inappropriato ai contesti. Tuttavia non è un sintomo che compare necessariamente. Alcune persone possono ritenere in qualche modo di essere “speciali” o superiori, esprimere in modi diversi aspettative di soddisfacimento di una idea di sé irrealistica e tendenzialmente onnipotente.

In ambito teorico, le diverse scuole di psicologia hanno dato interpretazioni e spiegazioni diverse di questa famiglia di disturbi. Il concetto di narcisismo è un termine teorico che nella psicoanalisi indica un meccanismo o funzione primitiva del Sé; precisamente è la funzione che distingue il “Sé” dalla realtà esterna nelle prime fasi del suo sviluppo. Si ritiene generalmente che il narcisismo, cioè il suo malfunzionamento, abbia un ruolo centrale nell’origine di molte patologie psichiatriche. Il disturbo di personalità narcisistico è una manifestazione di narcisismo patologico particolare, oggi generalmente considerata come un quadro riconoscibile a sé stante, e codificata dall’esame oggettivo dei sintomi.”

Mi entusiasmo sempre di più, la figura, nella mia mente, da nebulosa diventa sempre più chiara, ed assume le sembianze del Maestro… oppps scusate lui direbbe del “Grande Maestro”, che si stupisce del fatto che tutti gli altri non riescano a capire la sua grandezza, e non siano pronti a riconoscere in lui il Capo, il condottiero che dovrebbe guidarli verso il faro della Verità e la Luce, che da lui si irradia, illumini il percorso dei poveri umani ciechi e derelitti.

Wikipedia continua con la diagnosi per riconoscere il disturbo “La diagnosi secondo il criterio DSM IV richiede che almeno cinque dei seguenti sintomi siano presenti in modo tale da formare un pattern pervasivo, cioè che rimane tendenzialmente costante in situazioni e relazioni diverse:

  1. 1.      Senso grandioso del sé ovvero senso esagerato della propria importanza

(e qui ci siamo”… senza di me questa federazione non è nulla…”)

  1. 2.      È occupato/a da fantasie di successo illimitato, di potere, effetto sugli altri, bellezza, o di amore ideale

(anche qui centro in pieno:”se mi seguirete io vi farò diventare campioni del Mondo, del Sistema Solare, dell’Universo”)

  1. 3.      Crede di essere “speciale” e unico/a, e di poter essere capito/a solo da persone speciali; o è eccessivamente preoccupato da ricercare vicinanza/essere associato a persone di status (in qualche ambito) molto alto

( Tre su tre… “io mi sono allenato con Bodhidarma, con Bruce Lee, con Otsuka e anche John Wayne… ed ho visto cose che voi umani…”)

  1. 4.      Desidera o richiede un’ammirazione eccessiva rispetto al normale o al suo reale valore

(si si! Qui si sta facendo centro in pieno… “ma come? Perché lo stage non si è fermato quando sono arrivato io?… perché non si alzano tutti in piedi? Io sono il Maestro…”)

  1. 5.      Ha un forte sentimento di propri diritti e facoltà, è irrealisticamente convinto che altri individui/situazioni debbano soddisfare le sue aspettative

(Bingo!!! Siamo alla conclamazione della patologia: “Io devo essere il Direttore Tecnico, Io il Capo Arbitrale, Io il Responsabile di stile, Io Io  Io…”)

  1. 6.      Approfitta degli altri per raggiungere i propri scopi, e non ne prova rimorso

(… ma?!? Addirittura superiamo lo standard della patologia? “se tu fai così io ti nomino portatore ufficiale della mia borsa, potrai piegare la mia cintura e controllare la nitidezza del mio karategi…”)

  1. 7.      È carente di empatia: non si accorge (non riconosce) o non dà importanza a sentimenti altrui, non desidera identificarsi con i loro desideri

( stento a credere… anche questo è preso al cento per cento “io te lo avevo detto… senza di me voi non sei niente, se non fai come dico io tu perderai sempre, è inutile che piangi o che soffri, io sono io e tu non vali niente…”)

  1. 8.      Prova spesso invidia ed è generalmente convinto che altri provino invidia per lui/lei

(vabbè  ragazzi, ma qui sfioriamo l’identità perfetta altro sintomo azzeccato in pieno: “ma chi si pensa di essere quello? Di venire a rubare la scena a me? IO insegnavo già da quando lui era ancora un poppante,IO conosco tutto quello che conosce lui cento volte meglio di lui…”)

  1. 9.      Modalità affettiva di tipo predatorio (rapporti di forza sbilanciati, con scarso impegno personale, desidera ricevere più di quello che dà, che altri siano affettivamente coinvolti più di quanto lui/lei lo sia)

(Perfetto! Tutto assolutamente perfetto! Anche questo sintomo c’è nel personaggio che si manifesta nel mio cervello… È LUI !)

Nota: le tabelle diagnostiche dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (ICD-9 e ICD-10) riportano il disturbo narcisistico, pur senza definirne le caratteristiche specifiche: è classificato sotto le categorie “Other personality disorders” (ICD-9) e “Other specific personality disorders” (ICD-10).

 

il mio battito cardiaco accelera, è un po’ come se, leggendo, stessi scorrendo la schedina del superenalotto e vedere che i numeri corrispondono, poi una serie di sentimenti contrastanti mi assalgono, mi rendo conto che nel nostro mondo, il mondo delle Arti Marziali, siamo pieni di questi “disturbati”, a volte paragono certe conversazioni ad una storiella che mi era molto cara da giovane:

“in un manicomio un dottore osserva quattro malati che stanno conversando tra loro, il primo annuncia:

–          Io sono Napoleone, Dio me l’ha data e nessuno me la tocchi! Al che il secondo malato:

–          Guarda sono io Napoleone ed è a me che Dio l’ha data e nessuno osi toccarla! Ed il terzo:

–          Vi sbagliate tutti e due perché sono io Napoleone e Dio a me l’ha data…

Il dottore vede che il quarto malato non parla e non interviene nella discussione ed allora gli chiede:

–          Tu che cosa ne pensi? Ed il quarto malato risponde:

–          Secondo me sono tutti matti! Ed il dottore rincuorato che almeno uno dei suoi pazienti avesse ripreso contatto con la realtà

–          Perché dici questo?

–          Perché io non ho dato niente a nessuno…”

Poi le sensazioni in me si sovrappongono, e divengono contrastanti fra loro, un rossore mi colora le guance ed un senso di vergogna sale al mio cuore… a lungo ho pensato a questo o a quel personaggio come ad un essere bieco e pieno di invidia, un gretto millantatore, un emerito pezzo di sterco (in italiano perché in dialetto suonerebbe più diretto)… ed invece… era solo un povero disturbato!

 

 

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