A lezione da Nakayama Sensei

Eventskarate 04 agosto 2020

Ludovico Ciccarelli

Durante la mia permanenza in Giappone, anni 80, credo di aver proprio realizzato ciò che desideravo: il contatto diretto con i Maestri che hanno edificato e sviluppato lo Shotokan nel mondo.

Per questo non potevo che scegliere i corsi della JKA,Japan Karate Association(in giapponese Nihon karate Kyokai)con il meglio degli insegnanti e tra questi lui, Nakayama shihan, il simbolo e il propulsore di uno stile accuratamente codificato. A parte il discorso dell’Hombu Dojo dove si alternavano i vari Tanaka, Asai, Osaka, Isaka, Yahara, Takahashi,Imura, io frequentavo il dojo privato di Nakayama Sensei, il mitico dojo Hoitsugan, ora nelle mani del M. Kawawada, suo allievo fedele e diretto . Gli studenti come me che volevano seguire i corsi erano dislocati presso il dormitorio dell’Hoitsugan(che ora non c’è più )che era a pian terreno dello stabile mentre il dojo era interrato. E guarda caso Nakayama Sensei abitava proprio lì,nello stesso palazzo dove casualmente era residente anche Kanazawa Sensei. Ogni mattina alle 7 gli studenti aspettavano Shihan che scendesse da quelle scale per fare la consueta lezione mattutina. Ricordi indelebili, arrivava Sensei ancora assonnato e spettinato per iniziare Subito la lezione con un kihon basico. Di solito eravamo tutti kaijin(stranieri ),una dozzina e talvolta c’era qualche allievo giapponese tra cui un certo Kagawa ma di lui ne parlerò con un articolo dedicato.
Avete mai sentito parlare di oi geri e mae tsuki? Così Nakayama Sensei enunciava il suo kihon di mae geri e oi tsuki. Ogni tanto kata,kumite rarissime volte. Alla fine della lezione quando il Maestro se ne andava di solito si faceva un pò di kumite e Kawawada Sensei era sempre lì pronto a darti soddisfazione. Il Maestro Nakayama era sempre molto morbido durante la lezione (l’antitesi di Tanaka)e spiegava molto,cosa che di solito non facevano gli altri Maestri a meno che non venissi attenzionato o partecipe di un gruppo specifico. Tecnica chiara,limpida e esposta nel migliore dei modi, queste le doti di questo grande Maestro. Ma non solo, Nakayama Sensei era solito durante la lezione scherzare e burlare i partecipanti che sbagliavano i movimenti con delle faccine divertenti e gesti che riproducevano la goffagine degli studenti. Era uno spasso ! Certe volte ci faceva sedere e raccontava curiosi ed esilaranti episodi di karateka famosi riproducendo quelle sensazioni ironiche con espressioni comiche e coinvolgenti. Il Maestro Nakayama oltre che impeccabile esecutore era anche molto umano e si preoccupava per tutti gli studenti e per le loro esigenze, un signore del Tatami, un capo indiscusso venerato e rispettato da tutti ! Sono grato e onorato di averlo avuto come Maestro, oltremodo fortunato e gratificato di aver vissuto un pizzico di storia in quel piccolo dojo. A distanza di tanti anni conservo questo indelebile ricordo che conservo con attenzione nel cuore. Non dimentico i suoi insegnamenti e i suoi principi. E anche se lo Shotokan si “evolve” cerco sempre di non modificare quello che è stato il suo Karate perché ritengo Nakayama Sensei l’ultimo grande insegnante di un epoca unica e indimenticabile.

 

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