Alla fine vince il Club. Deve avvenire una rivoluzione!

Eventskarate 12 febbraio 2021

di Roberto De Luca

Sul pianeta Terra gli umani hanno codificato circa 70 discipline sportive, accettate socialmente, con regole differenti, che inducono milioni di persone a praticarle per ottenere felicità, gratificazione e benessere.

 

C’è chi, autonomamente, corre o va in bici, esplora l’ambiente o si allena con i sovraccarichi e c’è chi, invece, preferisce praticare una disciplina sportiva  frequentando un Club.

E’ un piacere far parte di un Club, all’interno del quale non si svolgono soltanto gli allenamenti atletici e tecnici, ma si può socializzare, conoscere persone con gli stessi interessi, confrontarsi tra coetanei, condividere esperienze studentesche, avere punti di riferimento e modelli importanti per la vita. Nel Club si instaurano fraterne ed indissolubili amicizie, fioriscono amori e si risolvono anche problemi relazionali o di altra natura.

Uno dei compiti della Dirigenza del Club è quello di soddisfare le richieste dei Soci. C’è chi vuole diventare un campione, chi si accontenta di partecipare alle gare promozionali, chi, invece, è già soddisfatto di frequentare il Club.

Il Club per poter svolgere la disciplina sportiva nel rispetto dei regolamenti emanati dal CONI deve costituire un’Associazione Sportiva Dilettantistica ed affiliarsi alle Federazioni Nazionali Sportive o agli Enti di Promozione Sportiva.

Nello specifico, il Karate, divenuto sport soltanto 50 anni fa, ed è già contaminato dai comportamenti di alcuni Dirigenti nazionali che invece di occuparsi di tutte le società sportive si preoccupano soltanto di quelle persone che riescono a raccogliere deleghe di voto.

La crisi economica che sta coinvolgendo il mondo, indurrà i Club a scegliere istituzioni sportive che offrono, a costi limitati ed accessibili a tutti, gli stessi benefici e vantaggi che alcune federazioni ritengono di avere in esclusiva. Tale scelta comporterà una suddivisione delle realtà sportive  in tante piccole fazioni che avranno poca visibilità e poca forza “contrattuale”.

 “Sia fatto il volere del popolo sportivo”, questo è il momento della Democrazia: chi ha diritto al voto si rechi a votare senza paura e scelga il Candidato che ha in mente, potrà essere Mariani o Falcone, ma bisogna votare secondo coscienza. Un vero “combattente” non può delegare chiunque per esprimere il proprio voto.

Mi auguro che il 27 febbraio 2021, alla 41^ Assemblea Elettiva FIJLKAM si presentino a votare tutti, anche quelli che hanno consegnato la delega (che possono ritirare). Deve avvenire una rivoluzione.

I Dirigenti convinti di essere i “padroni”  dell’Istituzione Sportiva non possono continuare a fare i propri interessi.

L’Istituzione Sportiva è di tutti, soprattutto delle nuove generazioni.

Categories:

Tags: