Liana Radici

Eventskarate 16 aprile 2021

Ludovico Ciccarelli

Il karate,si sa, è uno sport semisconosciuto. Oltretutto succede che alcuni personaggi nel nostro ambiente siano più visibili,

vuoi dalla dispersione provocata dalle innumerevoli sigle,vuoi per la riservatezza di chi non ama mettersi in mostra. Perché qui voglio parlare di una campionessa,ma di una vera campionessa. Liana Radici è nome conosciuto dagli addetti ai lavori e non al grande pubblico.

Inizia la pratica del karate nel 79 a Roma sino ad approdare nel dojo Skki del M. Toshio Yamada. Il Maestro nota subito in lei una naturale predisposizione alla disciplina, erano tempi duri gli anni 80 con un karate di alti contenuti marziali dove sudore,sangue e massimo impegno la facevano da padrone. Vince nel kumite i campionati regionali, poi i nazionali, è seconda agli Europei di Zurigo nell’84 sino a trionfare nel campionato del mondo a Dusseldorf nell’85, arbitrata nientemeno che da Kanazawa Sensei. Negli anni 90 continua la sua escalation vincendo altri titoli nazionali in Fesik vestendo più volte la maglia azzurra.

Conosco Liana e conosco il suo valore,una atleta di poche parole e molti fatti. Nel karate,in quegli anni in cui praticare era duro e anche rischioso,aver vinto un mondiale in una categoria open con un regolamento tradizionale Shotokan ,non e’ impresa da tutti. Per questo è giusto che si conosca la storia di questa grande atleta che ha onorato i colori azzurri nei tatami di tutto il mondo.

Complimenti Liana,grazie per quello che hai rappresentato nel mondo del karate, un plauso a te e alla scuola magnificamente espressa dal tuo Maestro, Sensei Toshio Yamada, sul quale approfondiremo in un prossimo intervento.

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