Rispetto e gratitudine.
Eventskarate 24 agosto 2021
Gianfranco Russo
Le parole di cui maggiormente si è perso il significato sono “rispetto” e “gratitudine” ed è incredibile come in alcuni casi potrebbero quasi essere sinonimi.
La misconoscenza di chi ci ha dato la possibilità di giungere dove siamo è la cosa più vergognosa che si possa avere.
“Il maestro mostra la porta, ma è l’allievo che la deve attraversare”… questo per le pulci delle arti marziali diventa “mi sono fatto da solo”, oppure “…e un giorno ho avuto la fortuna di incontrare…” o ancora “sono allievo diretto di…”.
La cosa affascinante del tradizionale è il sistema in uso del grado di parentela, per cui il mio maestro è mio padre, il maestro del mio maestro è il nonno, l’allievo più anziano è il fratello maggiore e così via, tutto mutuato dall’impostazione confuciana per cui ognuno sa bene quale sia il suo posto nella società.
La conseguenza di questo è che tu potresti anche diventare mille volte più bravo di tuo padre, ma tuo nonno rimane tuo nonno e tuo padre rimane tuo padre.
Oggi le pulci delle arti marziali procedono per la scalata al maestro più importante omettendo attentamente ogni passo fatto e ogni debito di riconoscenza.
Siamo gnomi in groppa a giganti e qui ti dico che io sono profondamente in debito con ognuno dei maestri che ho avuto l’onore di avere nella mia seppur breve vita.
…ma questo è solo l’inizio!