Di Massimo Di Luigi Eventskarate 28 novembre 2022
Si è appena concluso il III° Campionato Italiano della U.I.K. ( Unione Italiana Karate ) una struttura organizzativa nata dall’esigenza e dall’ennesimo tentativo di vedere riunito il Karate italiano.
La manifestazione, patrocinata dalla Regione Lazio, sotto l’egida della Libertas, si è svolta al Palatorrino di Roma.
Il programma prevedeva gare individuali per Bambini, Ragazzi e Adulti.
Un numero considerevole di partecipanti ha testimoniato quanto la nostra disciplina, sebbene vessata da un insieme di fattori poco favorevoli ( V. Pandemia, conflitti bellici, crisi economica ), dimostri una inaspettata vitalità e volontà di affermazione nel mondo sportivo in genere.
Circa 800 iscrizioni complessive suddivise nelle due specialità del Kata e Kumite, hanno dato il giusto merito agli organizzatori e la soddisfazione a chi ha partecipato di condividere un momento d’insieme, denso di emozioni e sano agonismo.
Hanno dato maggior rilievo alla manifestazione la presenza del Vice Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali On. Maria Teresa Bellucci, e del delegato allo Sport della Regione Lazio Dott. Roberto Tavani.
Le sigle che fin dall’inizio hanno creduto in questo ambizioso progetto, un Karate Unito, sono rappresentate, per il momento, principalmente dalla FIAM e dalla FKI, entrambe capofila di un progetto di aggregazione che interpreta il desiderio di gran parte dei praticanti di Karate in Italia.
Siamo ormai stanchi di proclami o prevaricazioni perpetuati nel tempo dalle strutture “ufficiali”, alle quali chiederemmo volentieri, se fosse garantito il semplice ascolto, di rivedere le modalità di gestione dello sport e del karate in Italia. Le “piccole” lotte di potere costituiscono da sempre la linfa vitale delle suddivisioni e delle frammentazioni, situazione questa in cui, da troppi anni ormai, versa ormai la nostra meravigliosa disciplina. Ma è proprio vero che “non si può” partecipare ad una manifestazione organizzata da un’altra organizzazione sportiva ( o Federazione ), anche se questa compare sotto lo scudo protettivo di un EPS? Già, perché serve lo scudo per proteggere i bambini, i ragazzi e tutti i liberi karateka da coloro che temono di perdere il controllo e la folle egemonia di qualcosa che non può esistere : il monopolio dello sport e dell’educazione sportiva.
La manifestazione è andata oltre ogni aspettativa.
La partecipazione discreta di associazioni che normalmente militano in altre organizzazioni hanno avuto piacere di esserci con i loro allievi, ci hanno sorriso, ci hanno ringraziato, ci hanno esortato a proseguire nel progetto di un Karate Italiano Unito.
Vi aspettiamo al prossimo Campionato, finalmente liberi di esserci.