lombalgie

Lombalgie

eventskarate 05 feb. 2005

Dott. Alessio Morandi

Il passaggio dalla posizione quadrupedica a quella bipodalica ha causato molteplici modificazioni del rachide (colonna vertebrale) che ha dovuto conciliare due parametri meccanici contraddittori quali la rigidità e l’elasticità .

La presenza di curve (cifosi e lordosi) e la sua struttura formata da molteplici elementi sovrapposti (le vertebre) permettono al rachide di essere estremamente mobile, di scaricare le forze agenti su di esso pur mantenendo il compito di sostenitore del tronco e di protettore del midollo spinale.

La colonna vertebrale è sorretta da muscoli che possono essere distinti in intrinseci ed estrinseci, i primi con funzione prevalentemente statica, molto forti e fibrosi tendono ad accorciarsi, i secondi con funzione dinamica sono ricchi di fibre rapide e più facilmente allungabili.

Anomale alterazioni dei gruppi muscolari possono alterare i rapporti fisiologici tra le curve della colonna. Queste alterazioni si ripercuotono negativamente sui dischi, sui legamenti, nonché sulle strutture vascolo-nervose (es.: sciatalgia) che fuoriescono dal rachide e che si vengono a trovare compresse tra i forami di coniugazione ristretti.

Le lombalgie sono una delle patologie più frequenti della nostra epoca, studi recenti hanno dimostrato che il 60-80% degli esseri umani è colpito almeno una volta da un episodio lombalgico che può recidivare nel 90% dei casi.

Nello svolgimento di quasi tutte le discipline sportive, la complessità dei movimenti imposti dalla gestualità specifica sottopone la colonna a forze potenzialmente lesive, che spesso superano l’azione stabilizzante e di sostegno della muscolatura e dei sistemi di vincolo legamentosi e scheletrici.

Nell’attività sportiva il disco intervertebrale è inoltre soggetto in larga misura a forze di compressione e di torsione, specialmente nell’atto di sollevare i pesi o nelle ricadute da salti.

Per prevenire l’instaurarsi di tali patologie è opportuno dedicare all’inizio d’ogni allenamento un’accurato riscaldamento di tutti i distretti muscolari con esercizi di stretching e di motilità articolare (warm-up) e concludere la seduta d’allenamento con esercizi di defaticamento (warm-down).

Inoltre all’interno dell’attività specifica bisogna introdurre nozioni di ginnastica postulale, che inducano a svolgere in maniera corretta la preparazione atletica e il gesto tecnico specifico (khion-do).

Gia da anni è chiara alla numerosa popolazione di sportivi l’importanza dello stretching, ma spesso ho notato svolgere l’allungamento  muscolare in modo non corretto, pertanto saranno descritti degli esercizi che a mio avviso sono più indicati per la prevenzione delle lombalgie nello sport del karate, dove è frequente l’utilizzo delle tecniche di gambe.

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