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Svolta storica: al governo l’olimpionica di canoa Idem, per la prima volta di sport si occupa un’atleta

Eventskarate 29 maggio 2013

di Mario Arceri

Ufficio stampa nazionale LIBERTAS

 

Ha fatto e continua a far discutere la scelta di Enrico Letta di nominare ministro dello sport (anzi ministra, come lei stessa ha chiesto di essere chiamata) Josefa Idem.

I leghisti le rimproverano la presa di posizione contro il razzismo, il Movimento 5 Stelle, per bocca dello stesso leader, Beppe Grillo, ha sottolineato con ironia l’inopportunità (per l’M5S) di elevare a rango di ministro una canoista, per di più di origini tedesche.

 

E’ nota l’avversione nei confronti dello sport di Grillo, ad onta delle sue imprese natatorie (l’attraversamento dello Stretto di Messina) e l’interesse giovanile per la pallanuoto, del resto inevitabile per chiunque sia nato in Riviera. Se giustificabile di fronte agli eccessi, agli scandali, al malcostume, agli episodi di violenza che accompagnano gli sport professionistici più diffusi, lo è assai meno di fronte a una scelta da considerarsi storica.

Per la prima volta, infatti, allo sport viene attribuita una specificità e un’importanza tali da meritarsi un dicastero, per la prima volta ad interessarsi “politicamente” dello sport viene delegato un atleta, per di più donna, per di più protagonista nella sua specialità di un’avventura sportiva di incredibile spessore.

Otto Olimpiadi (un record, alla pari dei fratelli D’Inzeo), un numero altissimo di medaglie conquistate in maglia azzurra dopo essere diventata italiana (da oltre vent’anni) per matrimonio, un clamoroso esempio di longevità agonistica paragonabile solo agli altri “grandissimi” dello sport italiano, da Eraldo Pizzo a Dino Meneghin.

La scelta è dunque stata rivoluzionaria, come affiancare alla delega per lo sport quella per le pari pportunità e per le politiche giovanili che, a ben guardare, sono altrettante facce della stessa medaglia: lo sport, l’attività motoria, è una realtà che coinvolge soprattutto i giovani, tra i quali dovrebbe essere estesa quanto più possibile, e in essa, proprio per il suo fondamentale carattere sociale, non dovrebbero esistere vincoli, legami, barriere di alcun genere, ma ad ogni cittadino dovrebbe essere consentita l’opportunità di  sercitare attività fisica, più o meno agonistica. E’ in fondo quello che garantiscono gli Enti di Promozione sportiva, come il nostro CNS Libertas, e che dovrebbe essere realizzato nel modo più ampio e diffuso possibile senza limiti di alcun tipo: né razziali, né di genere, né di diversa abilità.

E’ quindi ancora più importante e significativo che al ministero dello sport sia giunta un’ex atleta di grande prestigio, emersa in una delle discipline più umili, faticose e formative, in uno di quegli sport che conquistano i titoli di testa – anche sui quotidiani specializzati – solo ogni quattro anni, in occasione dei Giochi Olimpici, e purché a vincere sia un atleta italiano.

La scelta non è stata casuale, perché Josefa può vantare una solida e specifica esperienza anche politica dopo aver gestito per un buon numero di anni l’assessorato allo sport del Comune di Ravenna.

Non meritano commenti le polemiche sul sostegno immediato che la Idem ha espresso ad ogni iniziativa contro il razzismo, sorprende piuttosto come Grillo, che combatte la “casta”, che ha scelto i suoi parlamentari alla base facendoli votare su internet, non abbia compreso il grande significato anche morale della scelta di un personaggio del tutto nuovo, soprattutto della decisione di dare finalmente dignità al mondo dello sport, finora relegato dietro il turismo, gli spettacoli, i beni culturali, la cultura: attività ovviamente indispensabili e altamente positive. Comprendere che lo sport non è solo calcio, che anzi il vero sport è quello che viene praticato quotidianamente da milioni e milioni di cittadini assegnando tra l’altro a questa attività un’altissima valenza non solo sociale ma anche economica, non dovrebbe sfuggire a chi si è arrogato il diritto di creare e guidare un movimento politico. Tra le prime affermazioni della ministra l’auspicio (e l’impegno affinché avvenga) che nella Costituzione italiana appaia finalmente la parola “sport”. Un auspicio che il CNS Libertas, impegnato con gli altri Eps ad ottenere una maggiore dignità ed una considerazione superiore da parte del Coni, ovviamente condivide augurando a Josefa Idem che in questo suo nuovo impegno, in questa sfida tutt’altro che leggera, sappia imporsi con la stessa autorevolezza, la personalità e la determinazione espresse in tanti anni di agonismo ad altissimo livello.

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