Lettera del Presidente FIK

Eventskarate 09 gennaio 2014

A tutti gli affiliati

Mestre, 7 gennaio 2014

 Cari amici ed amiche,

un altro anno si è chiuso e con esso un’altra pagina del libro FIK è stata scritta.

 

E’ stato un anno che ha visto consolidare la nostra presenza sul territorio con quasi 200 società affiliate e con una sempre maggiore partecipazione a tutte le iniziative organizzate. Basti pensare alla media di 600 partecipanti ad ogni gara nazionale, ai 300 partecipanti allo stage nazionale e ai 1000 della gara di Santa Marinella di qualche settimana fa, cui si sommano ovviamente le varie attività organizzate dai Comitati regionali e provinciali.

A questo si devono poi aggiungere il potenziamento della segreteria e dei sistemi informatici per sempre più efficienti servizi; l’acquisto di costose e sofisticate apparecchiature per le riprese video delle competizioni, che entreranno in vigore con la prima gara del 2014 (cosa del tutto innovativa e rivoluzionaria in Italia e a maggior tutela degli atleti) e, non ultimi, gli sforzi per la costituzione e l’avviamento della IKU con relativa organizzazione del Campionato del Mondo per Childrens, Cadetti e Juniores della IKU a Caorle lo scorso ottobre con 800 partecipanti.

Su questo credo che l’esser stati tra i promotori della IKU sia stata la miglior scelta nel 2013, avendo ora e finalmente una federazione internazionale in linea con le nostre aspettative di serietà e professionalità.

Non potevamo certo continuare a rimanere in passività all’interno di organizzazioni internazionali senza prospettive, dove convivono miriadi di piccole entità per ogni paese (vedendo in molti casi tre, quattro, cinque, otto squadre nazionali per paese, con il risultato di assistere a una sorta di tornei per clubs); dove vengono elargiti ottavi e noni dan con grande generosità a chiunque; dove prevalgono strane logiche sia nella conduzione arbitrale delle gare che negli aspetti economici (con l’assurdità che anche gli arbitri e i coach devono pagare una quota di iscrizione ad ogni gara), e tanto altro ci sarebbe da dire… Come essere al circo, con tanto di illusionisti e prestigiatori ! O peggio ancora… Lasciamo ben volentieri ad altri gruppuscoli, con cui non abbiamo niente di niente in comune, l’appartenenza a queste organizzazioni internazionali !

La IKU ha svolto i suoi primi campionati mondiali l’anno scorso in modo più che dignitoso (con trecento atleti al campionato senior e ottocento a quello cadetti e juniores, di una quindicina di paesi), e soprattutto lanciando forti messaggi di cambiamento in termini di serietà, professionalità, democrazia, trasparenza e uguale rispetto delle regole per tutti.

Qualcuno potrebbe obiettare: “ma in….. il campionato ha avuto 1400 partecipanti di 32 paesi” …

La risposta è semplice: da una parte c’è la…… che svolge campionati aperti di fatto ai club (con più entità per ogni paese), dall’altra parte c’è la IKU che svolge campionati riservati solo ed esclusivamente a squadre nazionali (tassativamente una per ogni paese).

E’ evidente che non ci sono termini di confronto e a conferma di ciò basti pensare che la World Karate Federation (in assoluto la più grande federazione internazionale, con circa 200 paesi affiliati) ha svolto i suoi ultimi campionati del mondo giovanili (solo per squadre nazionali) con 1400 partecipanti in rappresentanza di 100 paesi.

E’ chiaro che i conti non tornano… La differenza è quindi tra la quantità e la qualità !

La IKU (fondata da forti federazioni nazionali) è oggi una realtà su cui si stanno riversando molte attenzioni e aspettative, e che sta crescendo inesorabilmente. Basti pensare che oltre i 12 paesi fondatori, si sono poi aggiunti Russia, Irlanda e Irlanda del Nord e, in queste ultime settimane e giorni, il Portogallo, Sud Africa, Argentina e Bielorussia, mentre sono in corso relazioni per l’adesione anche di Latvia, Georgia, Armenia, Repubblica Ceka, Polonia, India, Stati Uniti, Canada, Chile, Paraguay.

Insomma possiamo dormire sonni tranquilli, la FIK e la IKU sono oggi una certezza per il futuro sotto ogni punto di vista, e per questo diamo fastidio a molti.

Non è un caso che siamo l’unica federazione, e dico l’unica, oggetto di attacchi di ogni tipo: sulla stampa, nelle istituzioni, nei vari forum internet, etc. A questo si aggiungono poi le telefonate o gli inviti che molte nostre società ricevono da parte di loschi e ambigui personaggi senza storia (di cui il mondo del karate è prolifico) che, in caso di passaggio alla loro federazione, promettono il “paradiso”… smentendosi poi nei fatti. Vere e proprie scatole vuote !

Fortunatamente sono pochi quelli che abboccano a queste lusinghe (solo alcuni casi negli ultimi tre anni), per lo più quei ciarlatani abituati a sguazzare nel torbido, a vivere nella menzogna, ai gradi facili, agli incarichi “vuoti”, ai bluff di ogni tipo… Personaggi che nulla possono dare alla nostra federazione, se non inquinarla.

La Fik vuole essere, come detto più volte, una famiglia in cui si condividono fini e obiettivi, in cui si lavora con onestà e serietà per offrire il meglio ai propri tesserati. Una sorta di èlite, un luogo di incontro e crescita collettiva, un marchio di qualità !

Quindi ad ognuno la libera scelta se nuotare in un mare dall’acqua pulita oppure in uno stagno o, peggio, in una fogna…

Essere quello che siamo oggi non è poco se consideriamo che la maggior parte delle federazioni italiane sono in caduta libera o allo sbando: senza obiettivi, con crisi di tesserati e di identità, alla ricerca di collaborazioni o pseudo convenzioni per avere un po di iscritti in più ai vari eventi, con ridicola attività internazionale, con presidenti dimissionari o in stato confusionale (oppure in preda ad attacchi isterici, se non depressivi).

Questo senza contare gli Enti di Promozione, la maggioranza dei quali senza alcuna progettualità e attenti solo a raccattare a.s.d. per mantenere il riconoscimento che il Coni assegna loro con relativi finanziamenti, in grado di offrire a chi si associa solo una misera copertura assicurativa e tanta anarchia e disorganizzazione.

Sia ben chiaro che il momento è molto difficile per tutto il mondo sportivo e per il karate in particolare (considerato in aggiunta il suo “degenerarsi”) ma nonostante ciò la nostra federazione perseguirà sempre fino in fondo gli obiettivi per i quali è nata. E’ un lavoro faticoso e lungo, che spesso non da risultati nell’immediato, ma che sicuramente ci ha dato e ci darà grandi soddisfazioni.

Spero siate consapevoli che dietro i buoni risultati di una società (che non sono solo quelli agonistici) vi sia anche il lavoro, la professionalità e l’immagine della federazione in cui si milita.

Mi sento quindi poter affermare senza alcuna presunzione che oggi la Fik è in grado di offrire tutto ciò di cui una società necessita, a tutti i livelli: dalla legittimazione legale e fiscale, a buone coperture assicurative, alla serietà, alla professionalità, alla trasparenza e onestà, alla libertà e democrazia, ai valori fondanti, agli obiettivi e progetti, all’innovazione, ai servizi e attività organizzate a tutti i livelli , etc.

Nonostante ci sia ancora molto da fare tutto questo non è poco…!!!

Possiamo quindi essere più che soddisfatti dell’anno trascorso, anche se è stato estremamente impegnativo.

Devo anche rilevare, con grande soddisfazione, che sempre più si va affermando al nostro interno quel senso di “appartenenza” che arricchisce di forza aggiuntiva la nostra federazione e che la rende impermeabile agli attacchi o lusinghe di chiunque. Un valore primario, questo, per essere veramente una “grande famiglia”.

Di fronte a tante soddisfazioni devo però con sincerità manifestarvi una delusione che non è solo mia ma dell’intero consiglio federale e di chi “crede” nella federazione: il persistere di una piccola sacca di becero opportunismo !

Per la verità questa è composta da pochissime società che, a fronte di un certo numero di iscritti ne tessera alla federazione solo una piccola parte (guarda caso quelli che partecipano alle gare, col miraggio dei punteggi azzurrabili), per tesserare i più a qualche ente di promozione…

Oppure il caso di qualche tecnico, a volte con pretese di ruoli o incarichi, che affilia alla federazione una sola società mentre invece ne ha altre affiliate altrove…

Mi domando, a che scopo tutto ciò ? Forse per risparmiare qualche euro ? O ci sono invece altri motivi ?

Conosco e conosciamo benissimo la risposta !!!

Tralasciando i risvolti legali e fiscali per la società di un simile comportamento, mi preme invece

sottolinearne l’immoralità e la disonestà specie se di fronte a società con atleti in nazionale e che viaggiano quindi a spese della federazione.

Un motivo di cui vergognarsi profondamente e che non interpreta certamente quel senso di appartenenza di cui parlavo prima.

Sia ben chiaro sappiamo benissimo quali sono queste società e cosa fanno, come pure sappiamo quelle da annoverare invece tra le meritorie perché fanno fino in fondo il proprio dovere e che per fortuna sono la stragrande maggioranza.

A queste va il più sentito ringraziamento.

E’ noto che la federazione vive con gli introiti delle proprie attività (in misura prevalente dal tesseramento) e con questi fa fronte a tutte le varie incombenze, comprese le costosissime trasferte all’estero delle squadre.

Il concetto che deve essere ben chiaro è che maggiori sono le risorse disponibili e maggiori sono i ritorni per tutti indistintamente, in termini di attività e servizi.

Per questo motivo faccio appello al buon senso dei fino ad oggi “inadempienti” invitandoli a cambiare registro e a fare quindi il proprio dovere, che deve essere soprattutto morale, perché solo così potremo essere quella vera e grande famiglia da sempre auspicata.

L’anno che si apre, pur nella sua imprevedibilità per la complessa situazione economica italiana, ci vede molto ottimistici e con molti progetti in cantiere.

Innanzitutto è confortante che quasi tutte le società a dicembre abbiano rinnovato la loro affiliazione (evidentemente abbiamo ormai il cosiddetto “zoccolo duro”) e parecchie siano le società nuove arrivate, segno che pur lentamente (come previsto) la federazione sta divenendo un punto di riferimento per l’attività organizzata e per quanti mettano la serietà come prioritaria.

Come detto, molti i progetti in cantiere: dall’avvio con la gara di Trieste delle videoriprese con possibilità di appello, alla revisione dei programmi didattici per il conseguimento delle qualifiche tecniche, all’organizzazione di specifici corsi di formazione di alto livello in collaborazione con la Scuola dello Sport del Coni, al decentramento di alcune attività sul territorio, alla realizzazione di attività mirate al settore giovanile e a quello degli amatori (fasce importanti e da coinvolgere, perché la federazione non sia solo agonismo per pochi), ed altro ancora. Sul piano internazionale avremo le impegnative trasferte in Brasile e Inghilterra, ma sono anche allo studio ulteriori trasferte ad importanti eventi.

Insomma stiamo rimettendo continuamente in discussione l’ impianto federale, come è giusto che sia, per essere sempre più adeguati alle esigenze delle società affiliate e a dei tempi in continua mutazione.

Come capirete un altro anno intenso ci aspetta, sempre tenendo fede ai principi e valori che devono essere alla base del nostro agire quotidiano, con l’obiettivo che la federazione sia sempre di tutti, con tutti e per tutti.

Voglio ringraziare per il lavoro svolto nell’anno trascorso tutti i tecnici nazionali delle varie commissioni, i coach nazionali, i vari dirigenti centrali, gli ufficiali di gara, i presidenti provinciali e regionali, e tutti coloro hanno collaborato nelle varie attività creando uno splendido e armonioso gioco di squadra.

Il ringraziamento va anche a tutte le società, ai loro tecnici e tesserati tutti, per aver riposto fiducia nella federazione e per aver partecipato alle varie attività. Ognuno, dal primo all’ultimo dei tesserati, deve sentirsi artefice di quanto la federazione ha prodotto.

A tutti indistintamente un immenso GRAZIE !

Per finire auguro a tutti un Anno Nuovo che sia di serenità, di maggiori sicurezze economiche e dove ognuno possa veder realizzati i propri sogni.

Per me il sogno di vedere una federazione sempre più luogo dove cuore e passioni si esprimono, di unione, di serenità e armonia, di fratellanza e crescita per tutti.

Per i cinesi questo è l’anno del Cavallo, segno di energia e potenza rigenerate.

Ebbene, che il Cavallo sia con noi per un altro anno insieme con rinnovato entusiasmo.

Al galoppo…, molto ci aspetta nei tatami.

Con affetto, Buon Anno !

Daniele Lazzarini

Presidente

 

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