Una famiglia di nome FIK

Eventskarate 16 marzo 2015

di Fabio Tomei

In principio fu Walter Magistri, si proprio lui è il simbolo del Comitato Regionale Lazio

della FIK, simbolo di dedizione, di spirito di sacrificio, di disponibilità, perché questo sono gli uomini e le donne a disposizione di Roberto De Luca, il grande condottiero che sta riportando il comitato al giusto ruolo che gli compete in seno alla Federazione.

Una federazione che tutto ha meno, però, quel senso burocratico che la parola stessa potrebbe indicare, io vedo la nostra organizzazione piuttosto come una grande famiglia dove tutti si impegnano anche al di la dei compiti assegnati, dove ognuno cerca di assistere l’altro o l’altra se visti in difficoltà.

Difficoltà che però raramente escono fuori perché il lavoro di pianificazione è certosino, capillare, minuzioso e funziona anche quando, come in questo caso, abbiamo dovuto spostare sede e regione per mantenere l’impegno preso di effettuare la gara come programmato.

Poco prima del Gran Prix  di Lecco, il presidente Roberto De Luca al telefono mi confida che è a rischio la gara inizialmente programmata in Toscana per un problema burocratico inerente al palazzetto, e mi dice “Il Presidente Lazzarini la vuole comunque fare in centro Italia che dici? Hai qualche idea?”

Si! Che ce l’ho! Io ho iniziato la mia carriera di maestro a Velletri ed a Velletri c’è il mio più grande Amico (fratello) che ho nel mondo delle Arti Marziali, Tommaso D’Adamo, con cui a Velletri, che possiede uno dei più belli impianti d’Italia, ho condiviso gare epiche, con 11/12 aree di gara, 1200 atleti, circa 60 fra arbitri e ufficiali di gara migliaia di spettatori.

Detto fatto chiamo Tommaso e l’avventura inizia, dopo un quarto d’ora dalla mia chiamata il fratellone mi ricontatta e mi dice che c’è la disponibilità del palazzetto, quindi parte tutta la nostra “rete” diffusa sul territorio, chiamo Roberto e gli dico “si può fare!” anche Roberto impiega solo cinque minuti a richiamarmi e mi dice “Facciamolo!” qui inizia ufficialmente l’avventura del Gran Prix di Velletri del 14 e 15 marzo 2015.

Ed oggi che è il 16 marzo possiamo dirlo, UN GRANDISSIMO SUCCESSO!, in primis, e permettetecelo, del Comitato Regionale e del suo Presidente, e di tutto il Consiglio con Marco Gaudenzi, Mauro Ficchì, Maurizio Ceracchi e Alessandro Amati, insieme al sottoscritto a Daniela Ortenzi, ad Alessandra Giovagnoli al già citato Walter, ai tantissimi ragazzi delle nostre palestre che ci hanno supportato e “sopportato” al Maestro Schiavoni ugualmente “sul campo” a dare una fattiva mano nella logistica insieme al Maestro Malagisi quando invece abbiamo smontato, ora io sono sicuro, e chiedo anticipatamente perdono a chi non citerò, che dimentico qualcuno ma sappiate che può essere solo una dimenticanza di nome e no di cuore capito? Valerio, Andrea, Marina, Fabrizio, Martina1, Martina2, Asia, Mara, Michele, Allievo Malagisi1, Allievo Malagisi2, Giuliana, Lorenzo, Daniele, Valentina, Alessandro, luca, emiliano alberto le due hostess per le premiazioni Camilla e Marianna e chi… sicuramente ho dimenticato…

Importantissimo non dimenticare il nostro Vice Presidente Nazionale Maestro Vitaliano Morandi che nelle settimane precedenti c’è stato vicino con consigli preziosi e suggerimenti, e da sabato mattina con noi sul campo senza paura di sporcarsi le mani, così poi come quando è arrivato il Segretario generale Riccardo Mosco con il responsabile arbitrale maestro Adriano Cosma, subito all’opera per allestire tutto il materiale(amplificazione, medaglie, coppe ecc ecc) che ancora era da sistemare, anche se stavolta, ancora un piccolo vanto, con i nostri 6 tatami completi avevamo evitato il loro solito “trasloco” di tatami per mezza Italia.

Infatti avevamo sistemato 6 aree di gara dove abbiamo iniziato, in perfetto orario, sotto gli ordini del maestro Franco Sebenello, responsabile di gara, a chiamare e dividere le varie categorie che si sono succedute per tutto il sabato e la domenica, il servizio d’ordine composto dai nostri allievi ha funzionato alla perfezione ed io, Maurizio Ceracchi, Mauro Ficchì e Walter Magistri abbiamo macinato kilometri per andare a prendere i vari ragazzi e ragazze ed accompagnarli ai vari tatami per evitare affollamento nel parterre di gara, così come ci siamo alternati alle premiazioni che procedevano spedite subito dopo la fine delle categorie.

C’è da dire che questa grande famiglia che è la Fik lo è anche nei suoi atleti e nei suoi coach, perché basta dire le cose una volta sola e subito tutti si adeguano per far si che questo avvenga e questo per un organizzatore, per la federazione, per tutti è un gran bel guadagno.

Un’ altra lancia va spezzata in favore di una classe che in tutti gli sport viene additata, vituperata e maltrattata… la classe arbitrale, ebbene io che provengo e ho fatto parte di quella classe ed a cui sono affezionato faccio delle semplici considerazioni: nel calcio, nel basket, nel volley, nel rugby e simili mi sembra che al massimo un arbitro sia in campo per 90 minuti (nel calcio, meno negli altri citati) da noi il minimo sono 4/5 ore ma si arriva anche a maratone di 8/10 ore, in un lasso di tempo così lungo ci può stare che un arbitro compia un errore? Ci può stare che qualcosa gli sfugga? Io penso proprio di si! Vedete l’arbitro e l’ufficiale di gara in genere, sta fornendo una prestazione proprio come l’atleta ed il coach, egli si allena per fare questa performance proprio come fanno gli atleti ed i coach, ora visto che sbaglia l’atleta, non eseguendo al meglio un  gesto tecnico; visto che sbaglia il coach, dando informazioni errate o non pertinenti in quel contesto; ditemi perché non può sbagliare l’arbitro in quanto esponente umano proprio come le altre due figure testé citate?

Io invece voglio ringraziare questa classe arbitrale, la colonna vertebrale di questa federazione, per la sua abnegazione, per lo spirito di appartenenza, per la minuziosità che mette in campo sia nella preparazione che nel contesto di gara vero e proprio e vorrei ricordare, una volta per tutte, che quella Arbitrale è l’unica, ripeto unica, componente INDISPENSABILE, per la riuscita di una gara, perché senza atleti le gare si fanno ugualmente, così senza coach ma senza arbitri la gara non inizia nemmeno!

Momenti: come nelle migliori riunioni di famiglia, sono i momenti quelli che ti rimangono impressi a memoria di quella giornata che poi un giorno diverrà il “ti ricordi quando…”; ecco i momenti di questa gara sono tanti: la mano sulla spalla ed il bacetto di Roberto De Luca, colpito da un lutto familiare nei due giorni precedenti la gara e che è giunto sul luogo di gara proprio quando stava per iniziare, e che mi ha “sorpreso” mentre impartivo ordine ai ragazzi per affiggere le categorie di gara, il suo “grazie di tutto Fabiè” resterà indelebile nella mia memoria ed in quel momento ho avuto tutta la mia gratificazione.

Momenti quando il piccolo Flavio, tre anni e mezzo il più piccolo in gara, per la grande emozione vissuta è scoppiato a piangere quando il pubblico tutto si è alzato ad applaudire alla fine della sua prova ed è corso fra le mie braccia;

momenti quando una signora, circa un’ora dopo questo episodio mi incontra e mi fa ”complimenti per il bambino… ma non ho capito lei è il padre o il nonno???”;

momenti quando un coach fa i complimenti ad un atleta che ha appena battuto il suo; momenti quando due atleti, grandi e grossi, oltre 100 kg l’uno, si abbracciano dopo un incontro e li senti dire “ho perso ma sono proprio contento”;

momenti la foto insieme ai ragazzi lombardi guidati dalla grande Nadia Ferluga; momenti la cena al sabato con Roberto e Vitaliano per pianificare già il giorno dopo…

sono tanti questi momenti e resteranno per sempre così come tutti gli altri momenti che gli altri avranno vissuto…

perché questa è una famiglia e tutto si suggella con un abbraccio o un brindisi e questo è il senso del regalo che il Maestro De Luca ha voluto fare a tutti gli ufficiali di gara ed ai componenti lo staff, una bottiglia di vino rosso “romanella” tipico dei Castelli Laziali, perché come dice Sepùlveda in un finale dei suoi tanti splendidi libri: “Donna prendi il vino che è arrivato un parente dall’america…” (aspetto risposte sul titolo)

e quindi : “Salute a tutti, e sempre viva la Federazione Italiana Karate!”

P.s.  vi chiederete quali sono state le reazioni del maestro De Luca, stanchezza, pausa di riflessione, voglia di godersi il momento??? Niente di tutto questo ha appena pubblicato questo su whattsup: 

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