Intervista a Gianni Papa

Eventskarate 26 maggio 2008

Addetto stampa

 Quale contributo porterà alla FIK?

Porto nella FIK (federazione italiana karate) la mia esperienza di uomo di sport,

attento ai temi del sociale, e delle variegate problematiche delle società sportive.

Cosa intende fare?

Rinnovare la politica federale del karate, non sono un praticante di arti marziali, ma non per questo   non appassionato.

 Ringrazio chi mi ha dato lo spazio per far parte di questo grande progetto in un momento storico per il karate.

Abbiamo una grande responsabilità, che è quella di rispondere ad un’  aspettativa di rinnovamento della politica, a più riprese esplicitata con una straordinaria enfasi di partecipazione da parte di molte società sportive.

Una responsabilità che non si fermerà a delle dichiarazioni su carta rilasciate per dovere di propaganda ad un’intervista,  ma che punta ad accogliere risolutamente  questa voglia di cambiamento.

Un cambiamento diretto al Paese, a quelle migliaia di praticanti del karate che si sono messi in gioco tante volte, come tante volte così ha fatto il sottoscritto.

Un’ aspettativa per una politica federale che unisca anziché dividere, una politica che parli di cose concrete: del lavoro delle società, delle famiglie che vivono l’attività sportiva e delle loro esigenze, del sistema produttivo nello sport, del benessere psico-fisico che l’attività fisica è in grado di arrecare  e delle prospettive per le nuove generazioni.

Una politica che dia risposte alle speranze di rinnovamento, che parli al giovane così come al meno giovane, al genitore e all’insegnante tecnico, contribuendo, con l’apertura di questo canale di dialogo, a costruire con un impegno congiunto un futuro migliore per i figli o gli allievi.

Una politica che superi i meccanismi di conservazione, le corporazioni, che sappia mantenere il  primato della partecipazione e della condivisione, che sappia dare risposte, che sia in grado di scegliere e permettere agli altri di scegliere. Quando la politica non  fa scegliere, altri decidono e scelgono al posto di chi dovrebbe farlo legittimamente.

Una politica che premi il merito, l’innovazione, la ricerca, che sappia portare avanti quelle riforme strutturali di cui il karate italiano ha bisogno.

Una politica che si misuri con un linguaggio chiaro e sobrio, non urlata, che non sia esplicita per il numero delle dichiarazioni di “corridoio”  e che sappia generare emozioni condivise, dando risposte concrete ai bisogni delle società sportive.

Insomma queste sono le aspettative, a mio modesto avviso, che ricadono sulla nuova F.I.K. , una comunità in cui ritrovarsi.

Chi è il dott. Gianni Papa?

Non vengo oggi da nessuna federazione sportiva ma ho lavorato in precedenza per molti anni nella FIK, FIKDA, FIKTeDA, FITAK, FILPJK e nella FIP (federazione italiana pallacanestro), oggi sono un dirigente della Motorizzazione Civile, sono un uomo di sport, che ha condiviso con persone, oggi maestri e/o dirigenti, tante battaglie e tante responsabilità, a volte con una piena condivisione altre volte con una decisa dialettica  condotta sempre nel rispetto di coloro che da tempo hanno scommesso sul futuro.

Oggi condivido con questi uomini la difficile ed impegnativa esperienza di “Governo” della FIK guidata dal dott. Daniele Lazzarini.

Qual’ è il suo futuro?

Penso, auspico e desidero, che la FIK (federazione italiana karate) possa dare quelle risposte al rinnovamento della politica sportiva, e sono qui oggi per dirvi che aderisco a questo progetto.

Mi metto a disposizione nella convinzione che questa scelta non serva a noi, ma agli interessi generali del karate e della nostra FIK.

 

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