Storia dello Yamashita Club

Fonte: http://www.asyamashita.com/storia-yamashita-club.html

Per raccontarla tutta servirebbe avere con noi ancora qualcuno dei fondatori. Purtroppo al momento ognuno ha preso una strada diversa, anche lontana dal karate, non  potendocelo raccontare. Non è escluso che in futuro, non lontano, non recuperiamo qualche ricordo.
         Gli attuali insegnanti hanno iniziato il loro cammino nel karate, proprio nello Yamashita Club, nel lontano 1984. Quindi possono raccontare ciò che da allora, nonostante la giovane età, possono ricordare.
        
           Di certo possiamo dire che se esiste il nostro dojo dobbiamo ringraziare il M° Atsuo  Yamashita. Uno dei sette allievi diretti del M° Otsuka, inviati da quest’ultimo, nel 1963, in Europa e nel mondo per divulgare il Wado Ryu.
         Peraltro, sembra sia stato il primo giapponese venuto in Italia per pochi anni, prima di Toyama. Tornato in Giappone, pare, per contrasti didattici con un emergente, oggi importante, maestro italiano.
         Il M° Yamashita approdò a Roma, dove da subito iniziò ad insegnare in V.le Manzoni, di fronte l’ingresso della nostra sede attuale.
Il dojo fu chiamato Budokwai. A quei tempi ci si allenava certamente con una dedizione diversa da oggi. Non si pensava neanche a sportivizzare questa disciplina che allora era, e lo è ancora, un metodo di combattimento: un’arte marziale. Chi la praticava voleva imparare a difendersi e attaccare sul serio. Erano altri tempi.
         Tra gli allievi del maestro, oltre Collamati, Teotonico, Morelli, spiccarono fin da subito per le loro capacità tecniche e combattenti i fratelli Folgori: Franco e Marino.
       
         Di più del M° Yamashita non si sa. Il fatto che abbia insegnato per pochi anni e che tra i suoi allievi spicchino coloro che a oggi sono considerati i più importanti esponenti del Wado Ryu in Italia, basta a decretarne l’importanza.
         Dal 1965, e questo è il particolare elemento che senz’altro contraddistingue il lavoro egregio dei nostri maestri e da cui abbiamo ereditato inconsapevolmente il nostro spirito competitivo, il Dojo dei fratelli Folgori fungeva da “Centro Federale”. Dove si tenevano gli allenamenti della Nazionale Italiana.
         Si deve a loro, poi, la creazione dello Yamashita Club nella sede, dove ancora oggi pratichiamo. In particolare, il M° Franco Folgori ha formato tutti i karateka che si sono avvicendati nel dojo. Su tutti, forse il suo allievo migliore o forse la figura che lo completasse dal punto di vista didattico oltre che un suo grande amico, il M° Luciano Cervini, approdato al Budokwai nel 1967.
        Ricordiamo ancora quando i corsi in palestra erano due: il lunedì e giovedì, gestito dal M° Folgori, e il martedì e venerdì, gestito dal M° Cervini. I corsi erano diversi, come diverse erano appunto le indoli dei nostri due maestri. Perciò, con la pratica di entrambi, per chi ci riusciva, potevamo ottenere una visione completa e profonda di ciò che loro avevano imparato.
        Il M° Folgori curava più l’aspetto del kumite, avendo gareggiato lui stesso con ottimi risultati, selezionato nella nazionale dell’epoca, curando la squadra agonistica dello Yamashita Club. Atleti come Pirandola, Spalla, Cioli, gareggiavano in Italia e all’estero, indifferentemente dalle federazioni. All’epoca era un circuito meno settorializzato. Sicuramente anche con meno praticanti ma non certo con meno voglia di condividere e confrontarsi.
       Il M° Cervini, pur essendo stato anche lui un validissimo agonista nel kumite, nazionale e internazionale, curava molto lo studio dei kata e delle tecniche a coppia. Ha portato avanti anche il settore agonistico con atleti più giovani e meno esperti come, Antonini, Donzelli, Folgori Massimo, Stazi, Venanzoni, contribuendo a far aumentare i trofei sia nel kumite sia nel kata.

      Grazie a queste esperienze si sono formati gli insegnanti attuali che cercano di portare avanti gli insegnamenti acquisiti dai propri maestri, provando a trasmettere lo stesso spirito di marzialità.
      Impossibile non nominare la famiglia Bordi che, dal padre Luciano fino ai figli Claudio e Marco, hanno praticato con i maestri pressoché dall’inizio dell’attività dello Yamashita Club. In particolare, il capofamiglia era per chi scrive un padre putativo che con vero amore paterno dava consigli, non solo di karate ma anche di vita.

Un po’ come un testamento delle loro esperienze, forse anche nell’attesa di un’imminente successione alla direzione tecnica, il M° Cervini e M° Folgori hanno scritto insieme un libro che consigliamo a tutti. In un formato semplice, con molte foto, e un’introduzione facile e fondamentale per comprendere il Wado Ryu e l’allenamento del karate.
Oltre a ciò, il libro è impreziosito dal fatto di avere sul dorso il logo del nostro dojo da loro disegnato.
Ne trovate ancora qualche copia tramite noi insegnanti, prenotatela così ve la faremo avere quanto prima.

     Negli anni novanta il M° Folgori ha lasciato la presidenza della palestra al M° Cervini, trasformando così lo Yamashita Club in AS Yamashita Club. Il primo passo nella creazione di una più strutturata associazione sportiva.

    Dopo anni di scrupoloso affiancamento, dal 1999 i Maestri Folgori e Cervini hanno affidato la completa gestione dello AS Yamashita Club agli attuali Presidente e Direttore Tecnico: Francesco Stazi e Alessandro Venanzoni. Entrambi cercano di portare avanti e divulgare quanto preziosamente insegnato loro, con grande riconoscimento, dai loro Maestri.
Contestualmente lo Yamashita Club è diventato ASD Yamashita Club, raccogliendo la tradizione e portandola avanti con continua ricerca di perfezione.

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