Tante storie ma un’unica PASSIONE

Eventskarate 16 novembre 2015

di Fabio Tomei

Camminando tra un tatami e l’altro (ben otto, dicasi otto, sottolineo otto) vengo affiancato da uno dei tanti coach presenti in gara,

perdonatemi, vi conosco tutti poi però faccio fatica con i nomi ma questo penso sia Carlo, collaboratore del maestro Savorgnan e se così non fosse ancora perdonate ma per sublimazione potrebbe essere ognuno della miriade di insegnanti della galassia FIK, e mi apostrofa in questo modo: “Maestro Tomei complimenti, leggo sempre i suoi articoli e li trovo veramente pieni di passione…”; ora a parte i complimenti, che per un vanesio come il sottoscritto son sempre graditi, sono rimasto colpito da questo termine: PASSIONE!

Poco prima, temporalmente siamo nel secondo giorno di gara, domenica, verso le quattordici, e si stanno svolgendo le ultime categorie come da programma, appartati in un angolo del posto di ristoro trovo rispettivamente i numeri 1 e 2 della nostra organizzazione, Il Presidente Daniele Lazzarini e il vice presidente Vitaliano Morandi, intenti a consumare un frugale pasto a base di panino (si! leggasi singolare) e dopo essere stato invitato ad unirmi a loro (sempre a base di panino sigh!) la nostra discussione verte ovviamente sulla due giorni di gara e il Maestro Morandi, l’amico Vitaliano, pone proprio l’accento sul termine di cui vi parlavo qualche riga sopra: La Passione!

La Passione è quella forza che smuove migliaia di persone (1200 solo i partecipanti immaginate coach, accompagnatori, genitori e parentado vario) da tutta Italia per venire a partecipare ad una gara di karate.

Passione è quel senso di appartenenza e fidelizzazione, che spinge persone, maestri, istruttori cinture nere a venire ad arbitrare, a fare i presidenti di giuria, a formare, insomma, il corpo degli Ufficiali di Gara, “certo” direte voi “quelli però sono “pagati”… ora io non so bene quanto sia la diaria di un ufficiale di gara nazionale ma sono sicuro che non parliamo di 1000 o 500 € anzi sicuramente, molto sicuramente che si avvicini  al riconoscimento simbolico, metteteci poi il fatto di stare 8/9 ore in piedi a seguire una categoria dietro l’altra, magari essendo venuti da centinaia di kilometri di distanza e doverne fare altrettanti al ritorno, immaginerete che la Passione sia una componente importante, peculiare, vitale per una categoria sempre pronta a venir additata, imputata, diffamata, mentre, io direi, che senza questa categoria, non esisterebbe niente, non federazione, non gare, non più giornate emozionanti e, permettetemi, passionali come queste.

Senza la Passione, non ci sarebbero un manipolo di amici, perché questo siamo, facenti parte di un comitato (anzi IL COMITATO  visto che quest’anno siamo i più numerosi, i più consociati, e sempre propensi a seguire nelle sue iperboli il nostro grande Delegato) ebbene questo manipolo di amici, una volta finita la gara si è tolta la cravatta, la giacca, e tirandosi su le maniche è rimasto altre tre ore a raccogliere tatami, riavvolgere passerelle, ripiegare striscioni, impilare sedie e tavoli, sistemare la strumentazione (impianto audio, e video) fianco a fianco, gomito a gomito anche con coloro che fino a pochi istanti prima erano Il Segretario Generale e il Delegato del Comitato Regionale Veneto (altro grandissimo comitato della nostra federazione) ma in quel momento entrati a far parte di quel manipolo di “desperados” pronti a terminare alla grande quella che è stata la Golden Cup, il primo grande appuntamento agonistico nazionale della FIK, svoltosi a Velletri (Rm) nei giorni 14 e 15 novembre e splendidamente, intensamente, passionalmente organizzato dal Comitato Regionale Lazio.

E tutto questo per ritornare alle parole del maestro Morandi, nasce da un intenso sentimento che ci accomuna tutti: la PASSIONE, per questa disciplina che è il Karate, che fa stare alle due di pomeriggio, di una domenica di metà novembre, nel bar del PalaBandinelli (splendido impianto del Comune di Velletri) tre personaggi abbastanza importanti per la storia (ma, mi sia permesso, soprattutto per il futuro) di questa disciplina, a mangiare un panino e bere una mezza minerale.

Ecco alimentiamo questa passione, di più di quello che stiamo già facendo, perché , e questo è l’invito del Presidente, con questa grande passione noi tutti siamo spinti verso qualcosa di grande, qualcosa di pulito, qualcosa di bello, qualcosa che ci renda fratelli in un mondo che, abbiamo con orrore visto, (vedi Parigi) perché pur essendo uomini di sport non siamo avulsi dalla società, ancora oggi cede a tentazioni mostruose in nome e per nome di religioni che, invece, a ben vedere e a ben sapere professano ben altro che morte e distruzione.

La FIK non può risolvere i problemi del mondo, questo è ovvio ed evidente, ma può dare questo messaggio di unità e passione ai suoi associati, e se questo piccolo esempio verrà imitato da altri allora per questo nostro mondo ci sarà ancora una grande speranza.

Perché la Passione che unisce porta alla Condivisione, e la condivisione è la formula vitale per eccellenza.

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