La campionessa Simonetta Lungo dice addio alle gare

Eventskarate 14 gennaio 2017

Di Alessandro Antonini

Addio alle gare all’apice della carriera. Quattordici ori italiani, sei europei e sei mondiali.

Una carriera che continua come coach della nazionale e delle sue palestre. Al plurale. Perché se il karate è nel suo dna, la coordinazione, l’agilità e l’eleganza che sfoggia nei kata superiori del Goju Ryu Simonetta Lungo le esprime anche nel ballo. Il ballo di gruppo in particolare. La sua associazione sportiva Polvere di Stelle, riconosciuta dal Coni, è tra le più attive del centro Italia, con incessanti lezioni infrasettimanali a Ponte San Giovanni, Ponte Felcino e Ferro di Cavallo. E saggi a go go. “Il ballo – spiega la campionessa –  mi riesce bene, lo faccio da tanti anni, ho anche alle spalle cinque anni di danza del ventre, disciplina difficilissima. Ma la coordinazione motoria che di dà il karate ti permette di praticare tutti gli sport”. Già il karate. Simonetta è la più medagliata del’Accademia Goju Ryu di Marcello Tiberi, il dojo che dal 1976 diffonde l’arte di Okinawa nel Belpaese e in tutto il mondo. Ora ha deciso di ritirarsi dall’agonismo, nonostante sia ancora la migliore, senza concorrenti. E’ fresca reduce dalla vittoria Steyr in Austria: oro nella categoria master, over 40. “Per me è stata l’ultima gara, ho sempre pensato di uscire ai massimi livelli. Ho alle spalle trent’anni di gare, queste cose si fanno per passione.  Anche se nessuno ci vuole credere stavolta mi ritiro, lo sento dentro. Proprio quest’anno ho avuto il premio intitolato a Stella (Maria Stella Pippi, con Simonetta campionessa storica e luce mai sopita dell’Accademia e del karate in generale, moglie di Tiberi, scomparsa prematuramente), è stato istituito quando è morta ed è la prima volta che lo ricevo… E’ lei che me lo dice”. La Lungo a fine ‘77 ha cominciato a Perugia con il mastro Alberto Catagna. “Ero cintura blu quanto il maestro Basile venne da Roma per uno per uno stage e mi diede la marrone. Poi gli assoluti nazionali, andai con Irene Catagna e Annagrazia Baldelli. Presi solo io la nera, la prima donna in Umbria. Arrivai quarta, due kata più le applicazioni. Amore a prima vista”.  E’ coach per meriti sportivi della nazionale Fiam e Fesik, ed è proprio l’insegnamento l’attività in cui si concentrerà in via esclusiva d’ora in poi: “Quando uno ha vissuto il tatami  in prima persona – continua Lungo – è il modo migliore per insegnare. Ho preso la cintura nera negli anni Ottanta, ho un po’ di esperienza”. Nella sua palestra di Petrignano ha formato generazioni di karateka, alcuni di questi arrivati alle vette europee. Ha continuato a praticare anche durante una brutta malattia, superando mille ostacoli. “Anche in questo il karate mi ha aiutato, ho continuato ad allenarmi sotto kemio e radio, riuscendo a vincere anche questa sfida”. Non ultimo il ballo, che è riuscita a coniugare col karate “grazie alla disponibilità della mia famiglia”.  Anche senza gare la carriera d’oro continua, nel segno delle Stelle.

Categories:

Tags: