Un lungo viaggio inizia sempre con un passo…

Eventskarate 07 luglio 2020

Ciro Varone

 L’arte è un sapere e di fatto implica l’accettazione delle “condizioni e delle possibilità “che ne determinano la comprensione. 

 

 Non vi è nulla di più modificabile dell’arte che in tal modo può alterare velocemente l’illuminazione spirituale di colui che la esprime. 

La pratica marziale conferisce all’uomo qualità di vita superiori e il rispetto della tradizione marziale assegna il compito di gestire con diligenza la preparazione del corpo, della mente e dello spirito: senza questo rispetto non è possibile praticare l’arte per tutta la vita.

Se vengono a mancare queste parti, la pratica dell’arte marziale diventa una semplice attività sportiva che può essere benevole come qualsiasi altra attività ginnica che apporta beneficio al corpo-mente.

Per cui cos’è la pratica marziale senza la presenza dello spirito? 

 Come non possiamo pensare che la sola preparazione mentale possa farci raggiungere la perfezione tecnica, neppure la sola pratica tecnica potrà darci la tranquillità spirituale per condurci verso una completa maturazione.

Noi siamo nel corpo uno specchio che riflette all’esterno ciò che siamo all’interno. 

Chi è il praticante maturo?

 Il praticante maturo non descrive l’arte, non interpreta la realtà, ma ne è lui stesso l’espressione, la pratica matura dell’arte è prima di tutto tirare fuori dal praticante ciò che egli realmente è. 

Tutto inizia dal corpo, dalla tecnica e dalla forma, la più perfetta e naturale possibile. 

 Essa poi, viene meno e il tutto diventa istintivo e naturale.

Un tempo il kata era più un esercizio spirituale, una forma di meditazione in movimento, oggi, invece, è molto più tecnico e basato sulla forza muscolare: bisogna ritornare alla fonte e praticare con l’intento di progredire nello spirito.

 

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