Che allievo sei?

Eventskarate 07 ottobre 2020

Ciro Varone

Ognuno di noi ha una sua idea di come gestire i rapporti con gli altri, soprattutto quei rapporti formativi che inducono a condividere passione, paura, gioia, progressi e difficoltà.

 

Talvolta, tale visione ci spinge ad assumere atteggiamenti non proprio consoni con quello che un allievo dovrebbe sviluppare nel rapporto con il proprio maestro di arti marziali.

La visione consumistica occidentale basata sul rapporto cliente/fornitore, che si regge sulla linea di: “colui che paga ha sempre ragione”, una massima coniata dal marketing, che cozza con l’educazione e la sensibilità che invece bisogna mettere in campo per diventare un “buon allievo”.

Essere un buon allievo non vuol dire essere un yes man o un fanatico pronto ad ubbidire a tutti i costi.

Un allievo che vuole imparare e non “comprare” un’arte è niente senza il suo maestro.

Un buon allievo deve essere una persona educata quanto il suo maestro, deve essere un praticante sincero, puntuale e attento, anche se alcuni individui credono che pagare una quota mensile basti a giustificare qualsiasi comportamento, nelle arti marziali non funziona così!

Da una parte il micro, dall’altra il macro, insieme diventano un tesoro inestimabile per l’uomo, sia esso allievo che maestro, insieme si completano e si fortificano.

Alcune settimane fa scrissi un articolo che riguardava il ruolo del maestro, oggi, mi preme sottolineare, invece, quale valore e reciprocità di correttezza comportamentale si debba necessariamente instaurare per essere considerati buoni allievi e non clienti, da un buon maestro e non da un semplice agitatore di membra.

Un allievo deve essere libero di cercare anche in altri maestri la propria crescita, ma non può esimersi di parlane prima con il proprio maestro, la sua lealtà è la cartina tornasole, lo specchio magico che riflette la sua vera natura.

In un rapporto di allievo/maestro il seme del rispetto si sparge sulle goccine di sudore che l’allievo deve versare per diventare a sua volta maestro, anche solo di sè stesso.

Le arti marziali ci insegnano a “mantenere sempre il centro”, un compito molto difficile nei tempi in cui viviamo, per diventare buoni allievi non dobbiamo necessariamente essere ciechi e sordi, anzi!

Essere allievo significa mantenere un atteggiamento costruttivo, disciplinato, onesto, mettendo nell’ordine i problemi e le difficoltà, opponendo la positività alla negatività.

È in questa ricchezza di virtù che risiede il vero amore per il proprio maestro, che si intreccia con l’amore per l’arte che abbiamo scelto di apprendere da lui.

Per imparare senza il filtro dell’ego bisogna essere disposti a rischiare tutti i giorni un po’ di sé, l’impeccabilità ci impone di applicare la regola aurea:” mantieni il centro” , esiste forse una tradizione più grande, più spirituale e trascendentale di essere allievo?

 

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