Maurizio Brighenti

La rettitudine si riferisce alla qualità di essere giusto, onesto e morale nelle azioni e nel comportamento. È un concetto legato all’etica e alla virtù, indicando un comportamento integro e conforme a principi morali.

Nel contesto del karate, la rettitudine è spesso associata a uno dei principi etici fondamentali chiamati “Gi” o “Gi no michi”. Questo principio promuove l’onestà, l’integrità e la correttezza morale. La pratica del karate non riguarda solo le abilità fisiche, ma anche lo sviluppo di virtù come la rettitudine per promuovere un atteggiamento positivo e responsabile.

Un maestro di karate che incarna la rettitudine si distingue per la sua integrità, onestà e rispetto. Dimostra un comportamento morale e etico, seguendo i principi fondamentali delle arti marziali. Questo include l’orientamento verso la giustizia, l’equità nelle decisioni e un impegno per insegnare non solo le tecniche fisiche, ma anche i valori morali. La rettitudine di un maestro di karate è spesso un modello positivo per gli studenti, ispirandoli a coltivare qualità simili nella loro pratica e nella vita quotidiana.

La rettitudine in chi pratica il karate si riflette nel rispetto per gli altri, nell’onestà, nell’autocontrollo e nell’etica personale. I praticanti di karate sono spesso guidati dai principi morali delle arti marziali, che includono la lealtà, la cortesia e la sincerità. La rettitudine nel karate non riguarda solo l’esecuzione corretta delle tecniche, ma anche l’integrità del comportamento sia dentro che fuori dalla palestra. In questo modo, la pratica del karate diventa non solo un percorso fisico, ma anche un cammino di crescita personale e morale.

Se hai letto fin qui ti ammiro ma sappi che la vita reale non funziona così ed è proprio da chi incensa solo rettitudine che ti devi guardare…

Devo ammettere che qualche volta si devia dalla retta via… e per fortuna…altrimenti saremmo tutti santi.

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