Giovanni Malagisi

Flavio Galessi è un grande Campione di Karate e Full-Contact. La sua è una storia gloriosa e particolare, che merita di essere raccontata. Galessi inizia la sua carriera agonistica negli anni settanta con il Karate. Qui a Bergamo infatti aveva aperto una palestra quello che probabilmente è stato il più grande Karateka italiano, Ennio Falsoni. E, Galessi, è stato uno dei suoi allievi più forti.

Ma per raccontare bene questa storia bisogna fare un piccolo passo indietro.

Hiroshi Shirai è un Grande Maestro giapponese di Karate. Quello che, in buona sostanza, portò il Karate (stile Shotokan) in Italia. Uno dei migliori allievi di Shirai è stato Ennio Falsoni che è stato appunto il Maestro di Flavio Galessi.

Verso la fine degli anni 70 una nuova disciplina si faceva largo negli Sport da Ring. Era il Full-Contact, che univa la Boxe alle tecniche di calcio del Karate.

Galessi, che già aveva vinto numerosi Titoli Nazionali ed Internazionali nel Karate, affrontò la sfida della nuova disciplina con la stessa determinazione e impose anche lì la sua grandissima capacità di combattente. In poche parole vinceva sempre.

Tra le sue numerosissime affermazioni, due meritano di essere ricordate e, in particolar modo, una.

La prima è quando nel 1979 partì alla volta di Tampa, in Florida, Stati Uniti, e vinse il Titolo Mondiale Wako (Dilettanti) dominando un Torneo avvincente e molto combattuto.

La seconda, e più importante, è quando conquistò il Titolo Europeo (Professionisti) contro un’autentica leggenda di questo sport, il francese Dominique Valera’, Campione del Mondo di Karate e dominatore in Europa nel Full-contact.

Nel 1977 Valera’ aveva sfidato il sopracitato Shirai in un incontro che però, per vari motivi, non ebbe mai luogo.

Valera’, due anni dopo, ritornò alla carica mettendo in palio il suo Titolo Europeo, offrendolo a chiunque avesse avuto il coraggio di sfidarlo.

Valera’ era un atleta di 188 cm, un mostro di tecnica con una potenza notevolissima. E faceva paura a tutti.

Voleva dimostrare di non avere rivali e, apparentemente, in effetti, non ne aveva.

L’ abile Falsoni capì però che uno c’era. Sentì che in palestra lui aveva l’uomo giusto. Quell’uomo era Flavio Galessi.

Valera’ sottovalutava il bergamasco ed era convinto di potersene sbarazzare facilmente e, pertanto, accettò il match con una certa sufficienza. Valera’ era davvero un fuoriclasse.

L’incontro si tenne a Milano nel 1980. I due si guardarono negli occhi sul ring e il grande match ebbe inizio, in mezzo ad una folla palpitante.

Alla fine il bergamasco Flavio Galessi vinse l’incontro spodestando il Re del Ring che, quasi incredulo, dovette accettare la sconfitta.

Lui, Valera’, era fortissimo, ma Galessi era soprannominato “La Roccia di Bergamo”.

E ad alzare le braccia al cielo fu l’orobico, nel tripudio del pubblico.

Quella di Galessi è stata certamente una delle imprese più gloriose del Ring di tutti i tempi.

Purtroppo però non c’è il lieto fine.

Flavio Galessi, guardia giurata della società bergamasca Fidelitas, morì in uno scontro a fuoco con alcuni malviventi che assaltarono il furgone portavalori in cui prestava servizio, in un supermercato a Milano nel 1994.

In quell’occasione Galessi scese dal furgone e affrontò i criminali con la sua pistola di servizio che però nulla poté contro i colpi di Kalashnikov dei banditi, che distrussero la protezione del giubbotto anti-proiettile che indossava.

Questa fine tragica, che lo strappo’ alla vita a soli 44 anni, mai potrà offuscare la grandezza del Campione che è stato, e sempre sarà. Un atleta solido, potente e molto generoso sul ring, come nella vita. Era un uomo buono e amato da tutti.

Per concludere c’è però una piccola nota di colore. Un giallo.

Nel mondiale in America che vinse, si dice che partecipò anche il famoso attore Jean Claude

Van-Damme. Alcuni dicono di essere certi di averlo visto, altri dicono che non c’è mai stato, altri dicono che partecipò con un altro nome, forse per un errore nell’iscrizione. Lo stesso Van-Damme non ha mai ammesso né smentito.

È un giallo, e tale e rimasto.

Quello che però non può essere smentito è che Flavio Galessi ha portato i colori di Bergamo e dell’Italia in alto nel Mondo e la sua anima sportiva è molto in alto. Così in alto, da non poter mai scendere.

Ciao Flavio. Grazie.

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