CAMPIONI DEL MONDO

NOVI SAD 08-09 OTTOBRE 2005

 

Di Edgardo Sogno

 

Uno degli errori di valutazione che molto spesso “annebbia” moltitudini di uomini, in ogni loro attività, è quello di “chiudersi” nel loro “piccolo mondo” pensando che, il loro sito, sia l’unico, il vero, il solo, il migliore.

Gli iscritti ai vari club Juventus o Roma Milan ect. ect….a forza di parlare, gareggiare, viaggiare ed interagire con i loro consociati, perdono gradatamente i contatti con il resto della realtà che li circonda: i più convinti “pasionaros” dei vari partiti politici hanno una sorta di venerazione per i loro leader e si rifiutano (spesso in buona fede) di considerare altrettanto importanti e condivisibili le idee, le azioni ed i capi degli altri schieramenti.

Nel karate poi questa “cattiva abitudine” è particolarmente radicata; il mio maestro è …….il migliore, la mia federazione è l’unica “vera” ….., il mio stile è….superiore, e quindi, io non dico ma è sottinteso che…….sono il più bravo di te……!

Anche io che vi scrivo obnubilatola 25 anni di competizioni a livello nazionale, europeo e mondiale targati WKF, pensavo,  insieme, ai miei amici più cari (anch’essi ricchi di tale venticinquennale “visione” internazionale), che il livello dei Campionati mondiali WKF fosse di gran lunga il migliore di tutti. Credetemi, e io lo dico con la massima sincerità, all’aereoporto di Belgrado (Yug) ritornando da questa trasferta targata WKC, ho capito quanto avevo, sino a ieri, una visione errata della reale situazione tecnica del karate mondiale.

Il livello dei competitori che gareggiano nella WKF è di pochissimo più alto rispetto alla WKC, federazione che per altro non nutre, rispetto all’aspetto agonistico, lo stesso interesse della WKF.

Solo pochi atleti di punta, campioni della WKF (tra qui i nostri Valdesi, Maurino, Ortu, Calzola, Figuccio) nei kata cosi come nel kumite sono leggermente superiori ai campioni mondiali della WKC; la media è pressoché uguale, segno evidente che i parametri tecnici oramai sono comuni ed…….”interfederali”…………..

C’è poi da considerare il fatto che molti paesi gareggiano indifferentemente sia nei mondiali WKF  che in quelli WKC; certi antiquati “divieti” di tipo statalista esistono (e con scarso successo) ormai solo in alcuni paesi. Le squadre delle nazioni anglo-sassoni, liberi da questi vincoli, gareggiano per amore del karate e per esperienza personale in ogni angolo del mondo e con ogni Organizzazione seria: mi sono trovato una sera al bar con alcuni vecchi amici, tecnici del Sud Africa, degli Usa, del Brasile e dell’Inghilterra che mi hanno domandato: Chi lo ha stabilito che solo una squadra debba rappresentare un paese ad un campionato sportivo?

Ed io, forse  ancora troppo attaccato ad una visione “burocratica” tipica di noi “latini” ribadivo il fatto che ai Giochi Olimpici non si può andare con “varie” rappresentative per Paese.

“Quando andremo alle Olimpiadi (tra 30 anni ndr.) – mi ha risposto l’amico sudafricano Dave Friend- faremo i trias come da cento anni fanno negli USA (che sono l’esempio per tutto lo sport mondiale) e sceglieremo i migliori da mandare, indipendentemente dal gruppo o associazione di appartenenza.”

“Tu pensi che in una palestra ci sarà un Bruce lee o un Sakumoto- hanno ribadito in coro tutti i presenti- ci sia qualche Direttore tecnico nazionale imbecille che non lo convocherà alle Olimpiadi solo perché milita in un Ente invece di un altro? “(io dentro di me ho pensato di conoscere un imbecille simile in Italia, ma non ho avuto il coraggio di dirlo ad alta voce, per non “sputtanare”  il mio Paese……)

“D’altra parte-hanno concluso gli inglesi- per l 90% delle palestre che non sono interessate all’agonismo di alto livello, mi spieghi quale differenza hanno a militare nella WKF o nella WKC, specie oggi che detto l’ennesimo NO al karate alle Olimpiadi?”

Difficile trovare argomenti convincenti per controbattere il pragmatismo di questi “suddisti” della Regina Elisabetta II……e degli abitanti delle loro ex colonie.

La città di Novi Sad, a 100 km a nord di Belgrado, ha ospitato nei giorni 6/9 Ottobre 2005 la 5° edizione dei campionati mondiali organizzati dalla World Karate Confederation.

Ottima l’organizzazione curata dal bravo maestro Dacic Dusan e grandioso il Palazzo dello Sport-Spens-dotato di otto aree gara, ristoranti, bar, negozi ed una bellissima piscina olimpica.

37 rappresentative di 28 nazioni hanno partecipato a questa edizione: i 403 iscritti, si sono battuti per la conquista dei 36 titoli Campione del Mondo nelle varie categorie di kata e kumite.

Il regolamento WKC prevede la divisione per i kata nei quattro stili del Goju ryu, shotokan ryu, Shito ryu e Wado ryu, mentre nel kumite oltre alle squadre open, sono previste tre categorie di peso per le donne e tre per gli uomini con regolamento shobu sambon e la categoria maschile e femminile dello shobu ippon.

Da rilevare il buon livello tecnico dei contendenti e la assoluta mancanza di incidenti gravi in tutte le categorie comprese quelle open ad un ippon.

I dirigenti internazionali, guidati dal nuovo Presidente WKC, il dott. Marko Nicovic Questore della polizia Serba, sono tutti di lunga militanza internazionale provenienti, in massima parte, dalle fila della WKF: durante il Congresso tenutosi giovedì 06 ottobre, il Presidente della FIAM (federazione Italiana Arti Marziali) Maurizio Micheli, ha ottenuto di poter organizzare in Italia i 6° Campionati mondiali WKC nel 2007.

L’unico settore da migliorare è quello arbitrale; la Commissione arbitri dovrà soprattutto omogeneizzare i giudizi dei referees  abituati a interpretazioni a volte troppo “personali” legati alle loro diverse esperienze tecniche. Corsi severi e regole comuni, che non dovranno lasciare spazio a valutazioni diversificate, il tutto per una maggiore tranquillità degli atleti in gara.

La squadra italiana guidata dal Direttore tecnico maestro 7 dan Massimo Di Luigi, era accompagnata dal vice Presidente federale Architetto Bruno Gilardi e dagli allenatori maestri Ilio Semino e Paolo Zoccolanti; da segnalare il maestro 7 dan Vitaliano Morandi e il maestro Franco Sebenello sicuramente tra i migliori arbitri dell’intero campionato.

30 gli azzurri schierati dalla FIAM, tutti molto ben preparati ed estremamente educati, il “clima” nella nazionale azzurra è stato estremamente sereno e la giusta concentrazione per la gara non ha guastato l’armonia del gruppo scevro da rivalità interne o da antipatie personali, che in altri gruppi, si sono dimostrate quanto mai “fastidiose”.

“Nella nostra squadra deve regnare sopra ogni altra cosa il rispetto reciproco e l’educazione-dichiara con fermezza il D.T. Di Luigi- non ci può essere posto nel nostro gruppo per gente che non condivide totalmente questa concezione dello sport. I risultati agonistici sono importanti, ma ancora piu’ importante è la compattezza  e l’amicizia, questo è uno dei concetti basilari che portiamo avanti nella nuova FIAM.”

Scorrendo i risultati ottenuti dai nostri atleti sui tatami, si può fare immediatamente una considerazione che riguarda il karate italiano nella sua globalità: sia la nazionale italiana che gareggia nella WKF sia questa che milita nella WKC, primeggiano nella specialità dei kata mentre stentano nel kumite.

A Monterrey, Valdesi e co. Trionfano nei kata mentre il solo Maniscalco e co., rimediano 2 medaglie di bronzo nel kumite; l’Italia FIJLKAM si piazza terza (p.m.con gli USA) nel medagliere dopo Giappone ed Inghilterra.

A Novi Sad, Sabrina Tariciotti (shito) e le squadre di kata vincono ori ed argenti ma, nel kumite, ci dobbiamo accontentare di un bronzo nei -78 kg con Alessandro Marnetto; l’Italia FIAM si piazza anch’essa terza (p.m.con la Russia) nel medagliere alle spalle di AAU-USA e Serbia.

Ai vari D.T. il compito di capire il perché di questa costante che, da uno studio attento anche delle altre gare internazionali affrontate da squadre italiane in qualsiasi Federazione internazionale (dai camp.ITKF, ai camp. CSIT, dalla coppa Europa per Regioni, alle varie tappe della Golden Legue, etc.) vede la scuola italiana del kata conquistare quasi tutte le medaglie mentre nel combattimento raccogliamo molto poco(in proporzione al numero di medaglie disponibili).

In conclusione un gran bel campionato questo di Novi Sad  con una grande FIAM, in forte “crescita”sia dal punto di vista politico-organizzativo che dal punto di vista tecnico.

I medagliati azzurri:  3 medaglie d’oro con la squadra maschile e femminile di shito-ryu, con Sabrina Tariciotti CAMPIONESSA DEL MONDO di shito-ryu, 2 medaglie d’argento  con la squadra maschile shotokan e con Irene Uccellini nell’individuale shito-ryu, 4 bronzi con Pietro Schettino kata shotokan, Fabrizio Conti kata shito-ryu, Valeria Gazzaniga kata femminile shotokan e con Alessandro Marnetto nel kumite kg-78.

Complimenti a tutti e grazie per aver regalato all’Italia del karate risultati di prestigio.

Nel corso della stagione 2006 la Nazionale FIAM sarà impegnata, ad innumerevoli gare internazionali tra cui, Campionato Europeo senior che si terrà a giugno ad Istambul  (???) ed a ottobre a Budapest dove si svolgerà il Campionato del Mondo  WKC, riservato alle classi cadetti/juniores

 

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