Testo e foto di Grazia Bruni

Domenica 28 aprile 2024 a #SanGiorgiodiPiano (BO), presso il Circolo Sportivo Zanardi si è svolto lo #StageRegionaleFIKTA per l’Emila Romagna e, vista la mole di iscritti, sono state tre le palestre impegnate per questo evento.

I partecipanti, a partire dai bambini con il grado minimo di cintura arancione, fino ad arrivare ad atleti attempati, sono stati divisi in 6 gruppi di lavoro. Ogni gruppo, seguito da un maestro diverso, ha avuto modo di lavorare su kihon, kata e kumite relativo al grado.

Obiettivo di questo stage è stata la preparazione degli atleti agli esami di passaggio di grado. Un’occasione unica per confrontarsi con colleghi di pari grado, ma provenienti da dojo diversi.

Il primo gruppo, costituito da cinture nere 3° dan, è stato supportato dal M° #DarioUkmar, il quale ha trattato diverse combinazioni del kihon, il kata Sochin e alcune tecniche di proiezione atte alla preparazione del kumite.

Il secondo gruppo ha visto la presenza di cinture nere 2° dan, “cariche” per la preparazione del tostissimo esame di grado. Queste sono state allenate dal M° #PaoloLazzarini, anch’egli ha rivisto le particolari combinazioni del nidan enka, ossia attacco, difesa e contrattacco avanzando e indietreggiando. Sequenze molto ostiche da memorizzare e per questo il maestro ha motivato gli atleti anche dal punto di vista dell’atteggiamento mentale. Molta attenzione è stata data alle tecniche del kumite, eseguite in maniera dinamica.

Il corposo terzo gruppo è stato seguito dal M° #LorisGuidetti, il quale, oltre ad aver lavorato su kihon di preparazione al 2°dan, ha approfondito lo studio dei kata Enpi e Jitte. La sua attenzione si è focalizzata sulla giusta dinamica dell’esercizio, perché è importante per un atleta sapere esattamente come deve muoversi e come deve posizionarsi nello spazio e nel tempo. Inoltre, ha prestato attenzione alla sottile, ma sostanziale, differenza che intercorre tra uno spostamento tsugi ashi e uno yori ashi.

Il quarto gruppo, costituito da un folto numero di ragazzi cinture blu e marroni, è stato allenato dal M° #MassimoPolacchini. Questi giovani atleti vivono il momento più entusiasmante per un karateka principiante: il passaggio all’ambita cintura nera. Ancora inconsapevoli, però, che essere cintura nera comporta una serie di responsabilità morali, un atteggiamento mentale completamente diverso e un modo di vivere incentrato sull’arte. Molti di loro resteranno inconsapevoli, molti altri comprenderanno il passaggio appena faranno per la prima volta il nodo alla loro nuova cintura nera. Anche per loro kihon, kumite e kata Bassai Dai.

Al M° #CarloCasarini l’onere e l’onore di allenare i pulcini: bambini e ragazzi cinture arancioni e verdi. Questi sono come spighe di grano ancora verdi, duttili e malleabili, con tanta voglia di imparare. Per loro un allenamento è uno sforzo immenso, perché apprendono quanto gli vien detto e la loro concentrazione è sempre alta. È fondamentale, dal punto di vista del maestro, guardarli uno per uno, redarguirli in modo severo, ma dolce, istruirli con delicatezza, ma senza perdere di vista i principi dell’arte marziale. Sono il futuro della Federazione ed è basilare allenarli e prepararli al meglio, con rigore e precisione.

Ultimo gruppo quello degli adulti anche fino alla terza età, seguiti dai maestri #RiccardoPesce e #GianfrancoBernini. Il loro studio si è rivolto alla respirazione come mezzo per sentire il corpo. Al movimento delle articolazioni: polso, gomito, spalla e zona cervicale. Inoltre, partendo da semplici esercizi, come il sollevare una gamba, i maestri hanno spiegato come si possa rafforzare la muscolatura senza fare movimenti repentini che potrebbero portare traumi.

Il Qi Gong, insegnato dai maestri, prevede una serie di esercizi e movimenti fluidi, una sorta di tecniche propedeutiche a quelle del karate (o di altre arti marziali), fruibili da coloro che non possono più affrontare un allenamento di forza, intenso e prolungato, ma che vogliono stare in salute e devono adeguarsi a un percorso di mantenimento dei movimenti del corpo. Se ci sono problemi fisici non bisogna rinunciare e fermarsi, ma agire gradualmente fintanto che non si arrivi a un punto ottimale di benessere. Come diceva Jim Rohn: “Abbi buona cura del tuo corpo, è l’unico posto in cui devi vivere”.

Testo e foto di Grazia Bruni

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