di Antonio De Vivo

Io non ci credevo, poi tristemente ho dovuto farmene una ragione. Per poter sperare di vincere in gara, kata o kumite, bisogna dedicarsi ad una sola specialità. Oggi è venuto un ragazzo nel mio dojo, cintura nera, non conosceva neanche un kata, sapeva fare solo kumite sportivo. Questo è un modo di uccidere una disciplina centenaria. Per questo dico che non esiste affatto un solo karate…. Esiste il karate e poi uno sport da combattimento che si rifà alla lontana al karate. Io ho sempre insegnato tutto, kihon, kata, kumite. Il Maestro deve conoscere tutti gli aspetti della disciplina che insegna, se conosce solo il kumite non è un maestro è un agonista che addestra un altro agonista. La scelta sportiva tra il kata e il kumite va fatta tenendo presente le caratteristiche del praticante, non può deciderlo l’insegnante solo perché sa fare una cosa sola. Il karate non è il calcio né la pallavolo, tantomeno kickboxing o mma. Non è sport, certo, quando trovi un elemento che è portato alla competizione non gli tarpi le ali, ma solo dopo aver praticato veramente karate puoi decidere su cosa specializzare, continuando sempre nella pratica TOTALE del karate. Quando terminerà la fase agonistica del praticante, nel frattempo questi avrà le basi per continuare una pratica genuina mettendo da parte l’agonismo. Non puoi definirti fruttivendolo se vendi solo patate 

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